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immovilli stoppa

VERBANIA – 14.11.2018 – Le vignette satiriche

su Facebook non furono diffamatorie. Una piena assoluzione perché il fatto non sussiste è l’epilogo di una vicenda che si trascina dal 2016 e che vede protagonisti la giunta di Verbania, il consigliere comunale di minoranza Michael Immovilli e il referente del movimento civico Verbania Nova Massimo Stoppa (nella foto). Fu l’Amministrazione municipale, con una delibera di giunta del 2016, a dare mandato all’avvocatura civica di denunciare i gestori della pagina Facebook Verbania Nova rei, a dire del sindaco Silvia Marchionini e dei suoi assessori, di violenti attacchi al buon nome e al decoro dell’Amministrazione, dei suoi amministratori e dei suoi dirigenti. Appellativi denigratori, accuse di agire fuori dalla legge e notizie di indagini in corso, ma anche alcune vignette-fotomontaggi che ritraevano il sindaco come una medusa, una iena o una carcerata, furono l’oggetto dell’esposto per il quale la Procura ha chiesto di perseguire Immovilli e Stoppa per diffamazione aggravata. Rinviati a giudizio, sono stati processati oggi con rito abbreviato. E sono stati assolti, facendo cadere la richiesta di danni del comune di Verbania, costituito parte civile con l’avvocato Alessandra Simone, di 8.000 euro di cui 4.000 di provvisionale il cui pagamento si chiedeva fosse subordinato alla concessione della sospensione della pena. Allusioni a inchieste in corso, appellativi come zarina o badessa e, in generale, ripetuti e continui attacchi (i post risalgono al primo semestre del 2016) sono stati stigmatizzati dall’avvocato del Comune, che s’è associato alla richiesta di condanna a 4 mesi e 400 euro ciascuno avanzata dal pm Maria Portalupi, secondo cui vignette e frasi sono andate “appena al di là del diritto di satira e critica politica”. Su questo aspetto, cioè sulla libera espressione di un cittadino interessato alla politica e di un consigliere comunale eletto, ha puntato l’avvocato difensore, Loredana Brizio. Che, nel scindere le due posizioni, rimarcando che chi sceglie di svolgere incarichi pubblici deve mettere in conto critiche e obiezioni, e attenendosi ai soli fatti contestati nel capo di imputazione (poche vignette di Stoppa e un commento di Immovilli), ha invocato, per il primo il diritto alla satira, e per il secondo quello di critica politica, che il Tribunale di Verbania aveva già riconosciuto –ha ricordato– assolvendo il consigliere Pd Riccardo Brezza dalla contestata diffamazione all’esponente ex Lega Nord Stefania Minore.

Il giudice Donatella Banci Buonamici, preso atto a inizio udienza che, contrariamente a quanto anticipato nell'udienza precedent non c'è stato accordo per rimettere la querela, ha accolto le tesi della difesa mandando i due assolti con formula piena, respingendo contestualmente la richiesta risarcitoria del Comune.

 

 

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