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zanoia paola

VERBANIA – 16.01.2019 – Il consigliere-avvocato incompatibile

ha influenzato il voto del Consiglio comunale. Accuse fuori luogo e diffamatorie: chiedano scusa o mi toccherà denunciarli.

È un botta e risposta molto pesante che rischia di trascinarsi in sede giudiziaria quello, tutto mediatico, che coinvolge da un lato la lista civica “Con Silvia per Verbania” e dall’altro il consigliere comunale –nella sua veste di avvocato– di CittadiniConVoi Paola Zanoia (nella foto). Il preambolo è la seduta di mercoledì scorso del Consiglio comunale verbanese, in cui s’è discusso della contestata eredità accettata con beneficio d’inventario dall’associazione “Amici degli animali” e rivendicata dalla giunta Marchionini, già intervenuta in una causa civile in corso al Tribunale di Milano. E che ha chiesto al Consiglio comunale di deliberare a sua volta l’accettazione dell’eredità. L’assemblea di Palazzo Flaim ha detto sì a maggioranza, ma non sono mancate le voci contrarie, tra cui quella di Zanoia. Al di là del merito, la questione è tornata d’attualità in queste ore, a seguito di una dura presa di posizione dei civici pro Marchionini. “Con Silvia per Verbania”, gruppo che conta sui consiglieri Claudio Ramoni e Fausto Cavallini e che in giunta esprime l’assessore Laura Sau (delegata anche al Canile e al centro di un procedimento penale per abuso d’ufficio nato dalla denuncia degli “Amici degli animali” e finito con l’assoluzione), ha sparato ad alzo zero su Zanoia. “Sulla vicenda dell'eredità sul Rifugio del Cane (…) ha taciuto, nel suo accorato intervento, il suo palese conflitto d'interessi, quello cioè, tra professione privata ed incarico pubblico – hanno scritto in una nota stampa pubblicata anche sulla propria pagina Facebook –. Non si può, in sede di commissione consiliare e di dibattito consiliare, prendere la parola su una questione nella quale l'avvocato Zanoia avrebbe dovuto, per correttezza, astenersi dal partecipare e dal dire la propria opinione perché non si può essere, allo stesso tempo, avvocato difensore dell'associazione Amici degli Animali (patrocinata in un ricorso al Tar contro il Comune, vinto da quest’ultimo, ndr) e rappresentante dell'interesse pubblico!”.

Zanoia alle accuse replica negando in maniera assoluta di essere incompatibile e, ritenendosi diffamata, tende un ramoscello d’ulivo prima di procedere per vie legali. “La libertà di manifestazione del pensiero è un diritto riconosciuto da tutti gli ordinamenti democratici e garantito dalla nostra Costituzione – ribatte –: avere un’opinione diversa dai consiglieri di maggioranza e dei suoi allineati non è reato, non è scorretto né disonesto; invece chi mi ha accusato di tali condotte ha pacificamente integrato il reato di diffamazione. Una svista può capitare a tutti. Chi ha redatto, diffuso sui social network ed inviato agli organi di stampa il comunicato, può agevolmente rivedere lo streaming del Consiglio (così come potranno fare i lettori), rendersi conto della totale infondatezza delle affermazioni contenute nel comunicato stesso ed, eventualmente, scusarsi. In caso contrario dovrò, mio malgrado, ritenere voluta l’errata e faziosa ricostruzione dei fatti e doloso il contenuto denigratorio”.

 

 

 

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