VERBANIA – 17.01.2018 – Non una, ma quasi una ventina.
Sono 18 in 14 mesi, dal settembre 2016 al novembre 2017, le pratiche edilizie firmate come progettista dal geometra Roberto Brigatti nel periodo (dal 25 agosto 2016 a oggi) in cui riveste l’incarico di assessore della giunta Marchionini con deleghe a Urbanistica, Lavori Pubblici e Servizi cimiteriali. Due – tra cui l’ultima di Fondotoce, quella che ha fatto emergere il “caso” – comportano l’autorizzazione Paesaggistica, tre sono Scia – Segnalazione certificata di inizio attività (manutenzioni straordinarie), uno è un mutamento di destinazione d’uso, tredici sono comunicazioni di attività edilizia libera (manutenzioni ordinarie o interventi leggeri). Tra i 16 clienti (su 18 pratiche) figura anche il marito del vicesindaco Marinella Franzetti.
Per legge il geometra Brigatti non avrebbe potuto firmare queste 18 pratiche. Lo specifica il terzo comma dell’articolo 78 del Testo unico degli enti locali (D. l.ivo 267/2000), che afferma esplicitamente: “i componenti la giunta comunale competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall'esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato”. Questa norma, ispirata a regole etiche, stabilisce l’incompatibilità tra assessore e professionista-progettista. Non si tratta di una di quelle incompatibilità per cui è prevista la decadenza dall’incarico amministrativo, ma è una violazione di legge – di per sé non prevista nel codice penale – che può essere sanzionata deontologicamente dall’ordine di appartenenza (e ci sono precedenti) e rimessa alle valutazioni di altri organi. L’Anac – l’Autorità nazionale anticorruzione, s’è espressa nel dicembre del 2016 su un caso analogo a Roma (delibera 1307) trasmettendo gli atti agli ordini professionali, al prefetto, e alla Procura, e ribadendo con un proprio parere la valenza di questa norma, estendendola ai colleghi di studio degli amministratori.
Il Collegio dei geometri del Vco, di cui Brigatti è consigliere ed è stato presidente in passato, venuto a conoscenza della questione ha aperto un procedimento disciplinare e una riunione urgente del Consiglio di disciplina sarebbe già fissata nei prossimi giorni.
Il “caso” è emerso il 22 agosto, data in cui la pratica di Fondotoce è stata autorizzata e l’incompatibilità tra i due ruoli segnalata all’Ufficio Edilizia privata. Il segretario generale del Comune ne è stato informato la vigilia di Natale.
Per la verità questa norma è già stata affrontata a Verbania nel 2010 quando Luigi Airoldi, allora consigliere comunale della Lega Nord, s’apprestava a entrare nella giunta Zacchera dopo il rimpasto successivo alle elezioni regionali che avevano portato a Torino il vicesindaco Roberto De Magistris. Airoldi, geometra di professione, rinunciò alla delega ai Lavori pubblici – ricevette Ambiente e Attività produttive – proprio perché gli fu rappresentato che avrebbe dovuto rinunciare alla professione nella sola città di Verbania.
Nella foto, da sinistra: il vicesindaco Franzetti, l'assessore Brigatti e il sindaco Marchionini.