VERBANIA – 16.01.2018 – Ha contenuto la pena
sotto i due anni e il pm ha acconsentito alla scarcerazione, sulla quale il tribunale s’è riservato una decisione. È finito con una condanna a un anno, otto mesi e 2.300 euro di multa il processo al “razziatore” di baite della Valle Agarina. Lucian George Corbea, 22enne romeno senza fissa dimora, è l’uomo che fu sorpreso nell’aprile dell’anno scorso in un rustico ai 1.864 metri dell’alpe Matogno, nel comune di Montecrestese, dove incurante dell’inverno e della neve s’era rintanato vivendo alla giornata e in condizioni igienico-sanitarie più che precarie. Cibandosi delle scorte reperite in loco e appropriandosi degli oggetti che riteneva utili a quella proibitiva vita agreste, fu scoperto solo successivamente all’ispezione di carabinieri e Guardia di finanza, in una situazione a dir poco rocambolesca.
Durante la perquisizione gli furono trovate nello zaino due pistole non censite, armi clandestine risalenti probabilmente alla seconda metà del Novecento e per la cui presenza non seppe dare una spiegazione. Proprio le armi, malmesse ma funzionanti anche se prive di proiettili, sono il reato principale – gli altri sono la violazione di domicilio e il furto – per i quali è comparso di fronte al collegio del tribunale di Verbania presieduto da Donatella Banci Buonamici, con giudici a latere Rosa Maria Fornelli e Raffaella Zappatini.
Per questa sorta di “Rambo della Valle Agarina”, un giovane che probabilmente nel suo paese viveva come un pastore e che non si sa come sia finito in Ossola, il pubblico ministero Nicola Mezzina ha chiesto una condanna a due anni e mezzo con 9.000 euro di multa. Per Alberto Zanetta, difensore dell’imputato, il possesso delle armi, probabilmente residuati bellici, si può spiegare come il ritrovamento in loco delle due pistole – una Browning 7,65 e una di più piccolo calibro di marca sconosciuta – che erano comunque ferri vecchi privi di proiettili, ragione per cui non potevano essere usate per nuocere.
Il collegio ha ridotto la pena rispetto alla richiesta che, contenuta sotto i due anni, permette alla difesa di chiedere la scarcerazione. Corbea dall’aprile dell’anno scorso è detenuto. Dopo essere stato recluso nelle case circondariali di Verbania e Vercelli, attualmente si trova a Ivrea.