VERBANIA – 10.11.2017 – I ponteggi scendono rapidi 

per essere riassemblati pochi metri più in là; l’abside della basilica di San Vittore si scopre per la prima volta dopo un anno di restauri e, quando la nuova illuminazione artistica si accende, risplende come non accadeva da qualche secolo. Con orgoglio ieri pomeriggio il prevosto intrese don Costantino Manea ha svelato anche il secondo lotto dei lavori di restauro della basilica, quelli che hanno fatto riemergere gli affreschi settecenteschi che circondano l’altare maggiore. Il cantiere diretto dall’architetto Cesare Vicari e curato – per la parte di restauri – dall’impresa bergamasca di Tiziano Villa ha superato la parte più impegnativa di questa maxiopera da 1,4 milioni voluta dalla Diocesi e finanziata per 1,1 milioni dalla Fondazione Cariplo. Mancano l’ultima parte del transetto e la volta centrale, per le quali gli operai sono già in azione. Poi ci si dovrà dedicare al retro della basilica e alle cappelle, per le quali servono fondi.

Ciò che è stato fatto sinora è comunque impressionante. Come per la cupola e il tamburo, il risultato dei restauri lascia sbalorditi. Il grigiume dello sporco accumulato nei secoli aveva sbidito e appiattito gli affreschi che, ripuliti, acquistano colori, profondità e restituiscono la potenza di quelle immagini religiose. Il restauro delle vetrate e un’illuminazione ad hoc completano il colpo d’occhio, anche se manca la pala d’altare – il quadro sarà consegnato entro dicembre – il pavimento è sporco come quello di un qualsiasi cantiere e i mobili sono coperti.

Don Manea ha espresso grande soddisfazione elogiando l’opera di architetto, restauratori e finanziatori. All’anteprima di ieri era presente anche il commissario Cariplo Francesca Zanetta, che molto ha insistito affinché questo progetto fosse finanziato, e il vicesindaco di Verbania Marinella Franzetti.