VERBANIA – 22.08.2017 – Il forno crematorio
di Verbania è chiuso per manutenzione. Una nota ufficiale del portavoce della giunta Marchionini l’ha annunciato il 7 agosto, spiegando che l’interruzione sarebbe avvenuta sino al 20 agosto, un termine che è già slittato perché domani l’impianto non aprirà.
Il provvedimento del dirigente che ha imposto lo stop, firmato il 4 agosto, è motivato con la necessità di “lavori di manutenzione straordinaria urgenti per la messa in funzione del dosatore di reagente (…) al fine di regolare le immissioni in atmosfera”. Letta così suona come un normale intervento manutentivo, ma in realtà è la conseguenza delle sanzioni dell’Arpa per l’irregolare smaltimento dei rifiuti e soprattutto per il desunto inquinamento atmosferico. Accertato che l’urea, il reagente chimico che contiene l’ossido di azoto entro valori di legge durante la cremazione, è stata utilizzata in misura inferiore a quanto previsto, i tecnici hanno imposto alcuni accorgimenti. In coda al verbale 39/2017 del 25 maggio, vengono elencate punto per punto. Due sono immediate: mantenere sempre il livello di urea appropriato, cioè 1,5 litri all’ora, 3 litri per ogni cremazione; tenere un registro giornaliero con numero di cremazioni e litri di additivo impiegati e inviarlo mensilmente a Arpa. La terza prescrizione, da completare entro 30 giorni (cioè entro il 25 giugno), è un’analisi completa delle emissioni, che misuri le polveri e una ventina di elementi chimici: monossido di carbonio, ossido di azoto, anidride solforosa, ossigeno, composti organici volatili, piombo, mercurio, cadmio, antimonio, arsenico, cobalto, cromio, manganese, nickel, rame, stagno, vanadio e diossine. Gli esami sono stati effettuati e gli esiti consegnati a Arpa, ma non sono stati resi.
La quarta è la soluzione definitiva al problema, cioè l’installazione di un sistema automatico che dosi l’urea e che tolga la mansione agli operatori cimiteriali. Il tempo concesso per mettersi in regola era di 90 giorni, vale a dire entro il 29 agosto. Da qui la decisione di bloccare il forno crematorio che, tuttavia, non è ancora pronto. Pare che gli uffici abbiano concesso o siano in procinto di concedere una proroga di tre mesi sui lavori, rallentati dalla fornitura di materiale. Gli uffici comunali stimano di poter riprendere l’attività nella seconda metà di settembre.