VERBANIA – 02.12.2015 – L’epilogo, che era scontato,
fa comunque notizia: ConSerVco porta in tribunale il comune di Verbania. La società pubblica dei rifiuti, della quale Verbania è il principale socio (attorno al 30% del capitale), ma anche il principale cliente (qualche milione l‘anno) s’è rivolta al tribunale ottenendo un’ingiunzione di pagamento per 61.953,33 euro. La somma è quanto l’ente non ha versato a ConSer a saldo della fattura di agosto, il famoso 20% che il sindaco Silvia Marchionini si rifiuta di pagare perché ritiene il servizio scadente, ma che la società fermamente pretende. All’ingiunzione, che porta la data del 26 novembre, la giunta ha deciso di opporsi e, quindi, si prepara a avviare un braccio di ferro legale come mai è accaduto con altri fornitori municipali, men che meno con una società partecipata.
Le posizioni, del resto, sono rigide. E se Verbania non si sposta di un millimetro nel pretendere lo sconto, ConSerVco alle rivendicazioni oppone la logica del contratto. Il ragionamento dell’amministratore unico Biagio Bonfiglio suona più o meno così: Verbania rispetti il contratto o mi dimostri che i disservizi ci sono e valgono 62.000 euro.
La vicenda, in effetti, ruota tutta attorno a questo, ai presunti disservizi, che per essere tali dovrebbero essere accertati. Il compito spetta contrattualmente al Coub, il Consorzio unico di bacino che ha aperto una procedura il 31 agosto ma che, finora, non l’ha chiusa favorevolmente al Comune.