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sanzio park

VERBANIA – 26.09.2018 – Una sorta di “scambio”:

deprezzare un immobile e apprezzarne un altro. È questo il meccanismo della discussa variante urbanistica legata al fallimento Imco (gruppo Palese) che stasera (ore 21) dovrebbe essere discussa in Consiglio comunale. Il condizionale è d’obbligo perché, dopo che a luglio s’era evitata la frattura politica nel Pd che, lacerato tra favorevoli (il sindaco Silvia Marchionini e parte del gruppo) e scettici (il partito con il segretario cittadino Niccolò Scalfi in testa), ripiegò sul rinvio in Commissione, la variante non convince ancora del tutto. Formalmente è ancora inserita nell’ordine del giorno dell’assemblea di stasera, ma con una stretta maggioranza (12 sì, 10 no) la Commissione urbanistica consiliare riunitasi la scorsa settimana ha votato per chiedere all’assessore all’Urbanistica Roberto Brigatti – presente all’incontro – un ulteriore approfondimento e un rinvio.

La questione è delicata e complessa e l’intervento dell’avvocatura civica, che s’è spesa per il voto favorevole in aula di stasera, ha lasciato aperte diverse questioni. Sul piano formale la proposta è semplice. All’interno della stessa procedura fallimentare (con identici curatore, giudice delegato e banca creditrice) esistono due proprietà immobiliari non distanti: la disabitata palazzina a uso terziario (negozi e uffici) di viale Sant’Anna di fianco al McDonald’s; e l’eterno incompiuto triangolo di cemento tra le vie Sanzio-Buonarroti-Monte Zeda nato negli anni ’90 come parcheggio, divenuto terziario col Prg del 2005 e modificato in residenziale (edilizia convenzionata) nel 2011. Il primo vale di meno, il secondo di più. La giunta Marchionini chiede, a valore complessivo invariato, di invertire i fattori apprezzando viale Sant’Anna con un uso residenziale e deprezzando via Sanzio spogliandolo degli appartamenti e declassandolo a parcheggio-area pubblica. Il motivo? Togliere dal degrado l’area in Castagnola. Questo ha sempre ribadito la giunta Marchionini e questo ha spiegato l’avvocato-dipendente dell’ente ai commissari, invitandoli a esercitare il loro potere pianificatorio (le varianti al Prg le vota il Consiglio, non la giunta) ma anche ammettendo che il fine dell’operazione è tentare di “sbloccare” il mercato e favorire l’acquisto di qualche privato. Ma se questa teoria può stare in piedi per la palazzina di viale Sant’Anna, meno quadra per il “triangolo” perché, nonostante l’avvocato abbia parlato di un’offerta irrevocabile d’acquisto che potrebbe avanzare il Comune alla curatela a poche centinaia di migliaia di euro (la perizia iniziale, prima che l’asta andasse deserta e con la destinazione d’uso residenziale, sfiorava i 4 milioni), l’assessore Brigatti ha detto chiaramente che “no, il Comune per ora non ha intenzione di comprare” e, quindi, di riqualificare. A questa posizione, ripetuta più volte in risposta a domande specifiche dei gruppi di minoranza, si contrappone la tesi secondo cui altri potrebbero essere interessati a un parcheggio: o privati, oppure Villa Taranto o chi costruirà il nuovo porto turistico.

Da parte di molti, anche membri della maggioranza, c’è poi il timore di agire senza avere avuto preventiva autorizzazione del curatore fallimentare e del giudice delegato del fallimento, danneggiando i creditori ed esponendosi a una querelle giudiziaria. Nella documentazione fornita, infatti, esistono solo due lettere di gennaio e luglio 2017 in cui l’avvocatura civica propone ai curatori l’operazione. Risposta formale non è mai giunta. “E se dovessero impugnare la variante al Tar?” è la domanda rivolta dai commissari, alla quale l’avvocato ha risposto ritenendola un’opzione probabile – “il ricorso è fisiologico” – ma dicendosi sicura che prevalga l’interesse pubblico e che il Comune sia nel giusto. Da qui la richiesta di rinvio per approfondimenti, quantomeno per il tempo necessario alla curatela, che ha incaricato un perito-architetto, per fornire una relazione che dica se l’operazione non danneggia i creditori e può essere accettata, anche con il placet del giudice. Se la Commissione ha votato per il rinvio, l’assessore ha fatto intendere che c’è urgenza e si andrà avanti. La riprova la si avrà stasera a Palazzo Flaim, sempre che il calendario dei lavori permetta di arrivare a questo punto, che è il quarto dopo le interpellanze e che potrebbe slittare per il dibattito sul Bando periferie.

 

 

 

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