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arresti droga

VERBANIA – 07.05.2018 – Dodici arresti all’alba

e l’ultimo dei ricercati bloccato poco prima di pranzo. Traffico internazionale di droga è l’accusa per la quale stamane sono finite in carcere 13 persone, tutte destinatarie di un ordine di custodia cautelare firmato dal gip del tribunale di Verbania. È il capolinea dell’operazione “Santa Cruz” che la Procura di Verbania (sotto la direzione del sostituto procuratore Gianluca Periani) ha condotto negli ultimi dodici mesi con il contributo della polizia: questura, Squadra mobile, commissariato di Domo e polizia di frontiera, scoprendo un giro di droga -cocaina e marijuana- che aveva come piazze di spaccio il Vco e il Canton Vallese.

Gli stupefacenti arrivavano da due canali: da Milano e da Reggio Calabria. La cocaina in transito dal sud proveniva dalla Bolivia, paese in cui Giovanni Rosario Russo, 67 anni, l’uomo ritenuto dagli inquirenti il vertice di questo cartello, aveva contatti importanti. L’altro punto di approvvigionamento era Carugate, in provincia di Milano, dove operava il 32enne Francesco Barbaro. In Svizzera i destinatari erano Mario Rodà e Giovanni Praticò, che acquistavano all’ingrosso per vendere ai clienti del Vallese.

I contatti con la Calabria erano tenuti, in terra reggina, da Pietro Rocco Condemi e da Annunziato Iaria, che si interfacciavano con Russo e con Diego Manuardi, uno dei sette ossolani arrestati. Nell’organizzazione locale un altro elemento di spicco era Marcello Lanfranchi, colui che distribuiva lo stupefacente ai “cavalli” del Vco. Gli arrestati perché ritenuti spacciatori al dettaglio sono Rocco Bottone, Francesco Arì, Andrea Tondetta, Claudio Roperti e Francesco Infurna. La polizia li ha fermati stamane, portandoli al commissariato di Domo e poi distribuendoli tra le case circondariali di Pallanza e Vercelli. Barbaro è finito in manette a Milano, Condemi e Iaria a Reggio Calabria. Russo, inizialmente ricercato, è stato individuato poco prima di mezzogiorno alla stazione di Gallarate e tradotto a Busto Arsizio.

L’inchiesta è partita nel Vco tenendo sotto controllo i personaggi locali. In particolare Lanfranchi, successivamente intercettato mentre al telefono con il cognato Giulio Cesare Colombara, latitante a Cascais, progettava una rapina a un ufficio postale portoghese per finanziare l’acquisto della droga, alimentato anche da furti messi a segno nel Vco. Quella rapina fu sventata e Colombara finì in manette e poi estradato. Un altro arresto, lo scorso aprile, permise di sequestrare a Iselle un etto di cocaina destinata alla Svizzera (3 etti di cocaina e 1,3 kg di marijuana la droga sequestrata nel corso dell’intera operazione). Poco alla volta il cerchio s’è chiuso sul gruppo sino a stamane, quando le Squadre mobili di Verbania, Milano e Reggio Calabria hanno condotto gli arresti.

I risultati di questa operazione iniziata nell’aprile 2017 sono stati illustrati stamane in questura dal procuratore Olimpia Bossi, dal pm Periani, dal questore Salvatore Campagnolo, dal commissario capo di Domo Paolo Maisto e dal dirigente della Mobile Matteo Luconi.

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