VERBANIA – 23.12.2019 – Una faida tra vicini
che dura da anni, un futile motivo di discussione, un’aggressione contestata. Accade in un comune dell’Ossola, dove le vecchie ruggini tra gli abitanti di una via che dà in una zona di campagna sono sfociati in un processo. Alla sbarra, con l’accusa di lesioni aggravate, c’è una donna sulla sessantina. Ad accusarla la vicina di 81 anni, che sostiene di essere stata colpita alla testa con un rastrello in ferro. L’aggressione, risalente al maggio del 2018, fu innescata dalla decisione di un terzo vicino, un uomo la cui moglie è proprietaria di un fondo che s’affaccia sulla via, di fare pulizia. Questi si presentò con la motofalciatrice per rimuovere le erbacce a bordo strada, anche sulle proprietà altrui. Ed è per le erbacce che ci fu il dissidio. La parte offesa ha raccontato ai carabinieri d’essere scesa per rastrellarle, metterle in un secchio e portarle alle galline. E di aver subito, senza apparente motivo, la reazione della vicina, che alle spalle l’avrebbe colpita con un rastrello di metallo. Al Dea l’anziana andò l’indomani, lamentando le ferite al capo, sulla cui entità c’è contestazione da parte della difesa, così come sul fatto che l’aggressione sia accaduta. Tra i testimoni sfilati in aula, infatti, oltre alla figlia dell’imputata, un’altra vicina ha detto di non aver visto alcun contatto.