VERBANIA – 30.06.2015 – Se lo sfratto andrà avanti,
oltre a chiedere i danni denunceremo il Comune. Suona così, sintetizzata da cinque pagine scritte in linguaggio legale, la risposta del Verbania calcio all’ultimatum giunto da Palazzo di Città, cioè quello di lasciare immediatamente libero lo stadio un mese prima che scada il contratto di gestione.
A scriverle e inviarle via pec poco prima di pranzo è stato l’avvocato Marco Marchioni, che cura gli interessi del club biancocerchiato e rappresenta l’amministratore unico Francesca Pangallo. Nel documento Marchioni rigetta le inadempienze contestate dal Comune e ritiene irregolare la revoca della convenzione per il poco preavviso concesso rispetto ai quindici giorni stabiliti dalla convenzione.
La conclusione è l’invito al dirigente a rivedere la propria posizione e sospendere la procedura, pena una causa di risarcimento e, eventualmente, una denuncia penale.
Da parte sua il Comune non mostra segni di lasciare quella linea di intransigenza intrapresa due venerdì fa quando, in colloqui romani con la Figc da parte di emissari della Virtus Cusio, è emerso che il prato del “Pedroli” non è omologato per giocare anche se omologabile. La querelle legale Verbania-Comune si gioca anche soprattutto qui, nella differenza di significato tra le due parole e nelle interpretazioni che vengono date.
Tutto ciò mentre domani dovrebbe tenersi – così è stato concordato – il secondo sopralluogo dei tecnici comunali allo stadio, che completa la “visita” di lunedì per accertare lo stato di manutenzione del prato e delle strutture annesse.