VERBANIA – 02.07.2018 – L’area è degradata
da anni e numerosi sono stati i solleciti per tenerla in ordine e bonificarla, non ultimo il recente obbligo di rimuovere l’eternit dai tetti dei capannoni in disuso. Per il degrado dell’ex Facis, la fabbrica di termosifoni di via San Luigi ad Arona, è però ora a giudizio al tribunale di Verbania l’amministratore della società proprietaria degli stabili. Giuseppe Erminio Botteselle, imprenditore che gestisce un’attività nautica a Dormelletto, deve rispondere del reato di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. La Procura gli contesta di non aver tagliato il verde infestante come da ordinanza pubblicata il 31 luglio 2014 (la scadenza era a 30 giorni). La contestazione, tuttavia, è stata fatta solamente un anno e mezzo dopo, cioè il 30 dicembre 2016. È quello il giorno in cui l’allora comandante della polizia municipale aronese, su input dell’Ufficio tecnico e a seguito delle segnalazioni ricevute, effettuò un sopralluogo -realizzando anche un dossier fotografico- in cui si accertò la presenza di una folta vegetazione.
“Ma io il taglio lo feci già in quell’estate, utilizzando un mio operaio”, ha raccontato Botteselle al giudice Annalisa Palomba, aggiungendo che testimone di quell’operazione fu il vicesindaco di Arona, che sarà chiamato a deporre nella prossima udienza. Circa il degrado, l’imprenditore ha spiegato che per quell’area è prevista una conversione urbanistica con la creazione di appartamenti ferma perché deve essere adeguato il Piano regolatore.
La dirigente che all’epoca si occupava della polizia municipale ha confermato come nel dicembre 2016 vi fosse molta incuria in via San Luigi, ma ha ammesso che tra l’estate 2014 e quel giorno non vi sono mai stati controlli da parte del Comune o altri provvedimenti. Alla specifica domanda del difensore se potesse affermare che la vegetazione -che notoriamente cresce di giorno in giorno, di stagione in stagione- non era mai stata tagliata, il comandante non ha potuto rispondere affermativamente. Di questo, cioè del taglio piante del 2014, dovranno riferire il 20 dicembre, alla ripresa del processo, i testi della difesa: il vicesindaco e l’operaio che materialmente eseguì il taglio.