VERBANIA – 30.04.2018 – Via da Verbania in direzione Omegna. Anzi no.
Da “Palio Remiero”, storica manifestazione sportiva che a Pallanza si disputa da mezzo secolo, a “Palio della discordia”. Botta e risposta, accuse e ripicche, difese e contrattacchi con annesse polemiche politiche sono gli ingredienti del “caso” scoppiato l’altro ieri: il trasloco della sfida notturna tra galeoni organizzata dal Comitato difesa tradizioni “Piazza Vila”, la cui 46esima edizione, il 14 agosto, non si disputerà più nel golfo di Pallanza, ma a Omegna. Forse.
Sullo spostamento, già benedetto (con benvenuto) dall’Amministrazione municipale cusiana, s’è espresso ufficialmente per la prima volta sabato dalle colonne del quotidiano “La Stampa” il presidente dell’associazione organizzatrice, Armando Ceresini. L’annuncio ha innescato una deflagrazione istituzionale con le durissime accuse di sindaco e giunta agli organizzatori, definiti senza giri di parole opportunisti, ingrati e anche… insolventi.
Prima di entrare nel merito delle reciproche critiche occorre partire dalla cronaca per capire che cosa accadrà il 14 agosto a Pallanza, data del Palio. Stamane a Palazzo di Città si sono incontrati il sindaco Silvia Marchionini con gli assessori Giovanni Alba e Roberto Brigatti, la funzionaria responsabile dell’Ufficio Turismo, il presidente della Pro loco Paola Brizio e -per Piazza Vila- il presidente Ceresini insieme al segretario e al tesoriere. L’associazione ha ribadito che non ha alcuna intenzione di tenere l’evento a Verbania e che andrà a Omegna. L’Amministrazione ha incassato ma, a stretto giro di posta, ha inviato ai media un durissimo comunicato stampa in cui afferma che “il Palio è dei verbanesi e resta a Pallanza”. “È nostra intenzione proseguire la storica manifestazione all'interno del nuovo e già annunciato programma di eventi per Ferragosto – afferma Marchionini in una nota a sua firma –. Resta confermata la manifestazione storica remiera del 14 agosto. Chiederemo la collaborazione della Pro loco, delle associazioni di canottaggio, degli operatori economici e degli affezionati pallanzesi per rinnovare una tradizione che è evento turistico ma anche di appartenenza al territorio”. Letta così, la situazione sembra preludere a un doppio e concomitante evento, un po', in piccolo, come accaduto a Milano e Torino con il Salone del libro.
A dividere le due parti ci sono spazi e finanziamenti. Per Ceresini la soluzione prospettata per il 2018 non è adeguata. “Abbiamo sempre organizzato una settimana di eventi per ammortizzare i costi – spiega –. Quest’anno abbiamo chiesto, già a febbraio, le date dal 10 al 15 agosto, scoprendo poi che dal 10 al 13 erano già state assegnate a un’altra associazione. Ho spedito due e-mail di sollecito e una pec chiedendo spiegazioni. Ho telefonato alla funzionaria. Nessuno ha risposto, neanche per dire no. Poi è arrivata qualche giorno fa la chiamata del dirigente che ci informava di quella unica data e di 4.000 euro di contributo. In questa cifra, con un bilancio di 30.000 euro, non ci stiamo dentro. Quindi meglio andare a Omegna, dove le condizioni ci sono”.
“Abbiamo appreso dello spostamento dai giornali – ribatte Marchionini –. La manifestazione era nel calendario che abbiamo comunicato a febbraio. Spiace vedere il vertice di un’associazione che ritiene il proprio Comune un bancomat (questa Amministrazione ha comunque erogato il triplo delle precedenti giunte, oltre 50.000 euro) e che informa i giornali prima degli enti (non solo il Comune) che l'hanno supportata in questi anni (ricordando inoltre che lo statuto della stessa associazione prevede lo svolgimento, come ovvio, delle proprie finalità all'interno del territorio comunale)”.
Mettendo da parte l’aplomb e anche le minime forme di comunicazione istituzionale, in chiusura ecco una stoccata durissima. “Speriamo che i fondi che arriveranno da Omegna potranno aiutare i fornitori dell'associazione che si sono rivolti al nostro Comune per compensi non ancora ricevuti”. “Non dobbiamo soldi a nessuno e non accetto accuse diffamatorie – replica Ceresini –: se sarà necessario ci tuteleremo”.
Nella foto: il sindaco Marchionini e Ceresini.


