VERBANIA – 06.03.2018 – Uno zombie, la medusa,
una strega, una iena, vestita da carcerato, inseguita dai cani e gettata in un cassonetto della spazzatura. Sono diverse le vignette satiriche che la pagina Facebook Verbania Nova – Italia Nova, pubblicò tra il giugno e il novembre del 2016 puntando contro il sindaco di Verbania. Nei fotomontaggi creati ad hoc Silvia Marchionini veniva rappresentata sempre in termini negativi, come negativi erano i commenti che s’accompagnavano alle immagini, alcuni dei quali allusivi di fantomatici e prossimi interventi della magistratura. Contro Verbania Nova - Italia Nova è stato avviato un procedimento penale per diffamazione che ha portato al rinvio a giudizio del consigliere comunale di minoranza Michael Immovilli (già alle prese con altri processi simili) e di Massimo Stoppa, l’ideatore del gruppo e referente del movimento politico Verbania Nova. Sono accusati di diffamazione aggravata in concorso tra loro per gli “articoli falsi riguardanti imminenti provvedimenti di natura giudiziaria riferiti al sindaco di Verbania ed alla giunta comunale da lei presieduta – così recita il capo di imputazione –, e di numerose immagini, a corredo o nell’ambito di articoli di critica politica, riproducenti il volto…”.
Il processo si aprirà domani in atti preliminari nell’udienza di smistamento tenuta dal presidente della sezione penale Donatella Banci Buonamici e avrà il Comune di Verbania come parte civile costituita tramite l’avvocatura civica. L’ha deliberato la giunta, che ha preso una decisione quantomeno singolare nel principio considerato che, sollecitata da alcuni gruppi di minoranza a costituirsi parte civile nel processo che vede imputata per abuso d’ufficio l’assessore all’Ambiente Laura Sau ha motivato il diniego con ragioni tecnico-giuridiche – sostenute da un parere della medesima avvocatura – secondo cui “il presunto danno d’immagine, poiché lo stesso, nel caso ci sia, deriva unicamente dalla commissione di un reato, esso si concretizza eventualmente solo in caso di condanna e non è certo collegato al semplice rinvio a giudizio”.
Nella foto, in primo piano e da sinistra Michael Immovilli e Massimo Stoppa.