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bardaglio mauro

VERBANIA – 25.10.2017 – Colpevole di diffamazione aggravata.

Seicento euro di multa, un risarcimento di 3.000 euro e il pagamento delle spese legali è la pena (sospesa) che il giudice Rosa Maria Fornelli ha stabilito per Mauro Bardaglio (nella foto), ex segretario del Pci negli anni ’80, ex assessore comunale e provinciale oggi simpatizzante del Movimento 5 stelle.

Nel pieno della campagna elettorale per le Comunali 2014 Bardaglio raccontò ai pentastellati una vicenda che riguardava l’allora candidato consigliere (poi eletto, nel frattempo diventato assessore) Giovanni Alba. Disse che era stato oggetto di un provvedimento disciplinare – sospensione dall’incarico e trasferimento – perché, come dirigente del Comune di Verbania addetto all’assistenza, era stato responsabile di irregolarità contabili e amministrative nella gestione dei fondi Eca. Ciò che spingeva Bardaglio – così ha sostenuto anche in aula – era rendere noti i comportamenti opachi di una persona che avrebbe potuto rivestire un ruolo di responsabilità nella futura giunta di Verbania. Il gruppo locale del M5S prese sul serio queste notizie, parlò con l’assessore che nel 1983 sollevò il caso, e pubblicò sulla propria pagina internet e sui media locali, diffondendola come comunicato stampa, una nota in cui si parlava di una condanna (poi precisata l’indomani come una condanna disciplinare e non penale) e delle vacanze fatte dal dirigente a spese dei poveri.

Alba sporse querela, la Procura svolse le indagini individuando in Bardaglio il solo responsabile ma chiedendo l’archiviazione delle accuse. A questa istanza Alba si oppose e, dopo l’imputazione coatta disposta dal Gip, l’ex politico del Pci si ritrovò con un decreto penale di condanna e un processo da sostenere.

Quel processo, esaurito il dibattimento, s’è chiuso oggi. Il pm Rosanna Zema, che ha ricostruito la vicenda spiegando la genesi del comunicato e la sua pubblicazione condivisa con il gruppo di Facebook interno al M5S, ne aveva chiesto l’assoluzione. Per Alberto Beer, avvocato difensore di Bardaglio, s’è trattato di critica politica su un fatto che la parte offesa meglio avrebbe fatto a non riesumare e nel quale Alba aveva avuto un comportamento non certo esemplare. Alba, presente in aula e rappresentato dall’avvocato Maurizio Adreani, ha chiesto la condanna e il risarcimento per il danno arrecato, che il giudice ha riconosciuto in 3.000 euro. 

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