VERBANIA – 21.06.2017 – Senza accordo
si punta almeno a “congelare” gli effetti della sentenza di primo grado e i risarcimenti. La scorsa settimana s’è tenuta a Torino la terza udienza del processo civile di secondo grado che vede European nautic service e Comune di Verbania ricorrenti contro la decisione del tribunale di Verbania che li ha condannati, in solido – ma non per tutti i danni e con la parziale chiamata in causa dell’assicurazione dell’ente pubblico – a pagare 244.000 euro agli 11 proprietari di imbarcazioni danneggiatesi nell’inabissamento, il 10 ottobre 2013, del porto turistico di Pallanza.
Alla scorsa udienza il giudice aveva proposto un accordo transattivo: 40% a carico del Comune, 40% a carico dell’Ens, 20% a carico dei diportisti. Accordo che non ha trovato unanime consenso tra le parti e che, archiviato, apre di fatto la strada al processo vero e proprio, in attesa del quale il Comune e l’Ens, che sarebbero tenuti a saldare i 244.000 euro e che finora non hanno subito alcun decreto ingiuntivo, hanno chiesto la sospensione della sentenza. Toccherà al magistrato stabilire se ne sussistono le condizioni, cioè il fumus boni iuris (la possibilità di avere ragione nel giudizio) e il periculum in mora (il danno che si causerebbe risarcendo). La decisione è stata trattenuta e la riserva sarà sciolta nei prossimi giorni. Poi il processo andrà comunque avanti con la differenza che, se la sospensiva non fosse accordata, i due soccombenti in primo grado dovranno iniziare a pagare.