VERBANIA – 07.05.2017 – Circa 200 metri sterrati
in collina, una ventina di residenti, un progetto da 390.000 euro, un dibattito che impantana gli uffici e fa litigare sindaco e maggioranza. Via delle Ginestre, quasi sconosciuto cul de sac della frazione Unchio, è l’ultimo "caso" politico di Verbania. Per due volte, negli ultimi Consigli comunali, l’argomento non è stato discusso, prima ritirato dal sindaco Silvia Marchionini per ragioni tecniche (la pratica di avvio del procedimento di esproprio non era conclusa) e poi non raggiunto nel lento scorrere dell’ordine del giorno. Ma la discussione è tutt’altro che chiusa e, tra commissioni, riunioni di partito e consigli di quartiere il dibattito prosegue con esiti ancora incerti.
Al centro di tutto c’è questa via che, al confine sudorientale dell’abitato di Unchio, si dirama verso sud in direzione di una mezza dozzina di abitazioni. La via è stretta, non asfaltata, confinante con grandi appezzamenti di terreno classificati come aree agricole. Da oltre vent’anni i residenti chiedono che sia sistemata e allargata. Dopo tante promesse la giunta Marchionini accelera. Viene dato incarico a un gruppo di professionisti (la spesa: 25.185,68 euro) e nell’agosto scorso il progetto preliminare viene approvato. Prevede, secondo la classificazione della strada da Prg, una carreggiata larga oltre 6 metri, doppio senso di marcia, regimentazione acque piovane, marciapiede. Il costo complessivo, compresi gli espropri, è di 390.000 euro, finanziati con i ristorni dei frontalieri, cioè il denaro delle tasse dei lavoratori d’oltreconfine. L’opera viene inserita nel bilancio 2017 e nel Piano triennale e approvata senza discussione. Gli uffici proseguono l’iter e avviano le pratiche per l’esproprio, mentre il Consiglio comunale viene convocato proprio per approvare il vincolo preordinato all’esproprio. Risolti gli attriti tra giunta e uffici sui tempi tecnici degli espropri (il sindaco voleva che Palazzo Flaim votasse subito nonostante il parere contrario del dirigente ma, alla fine, ha rinviato il punto), sorgono i primi problemi, perché se i pareri dei gruppi di minoranza sono sostanzialmente negativi (le ragioni, in ordine sparso: strada troppo costosa, scarso interesse pubblico, uso dei ristorni dei frontalieri, opera non prioritaria…), anche il Pd non è convinto, e non tutti i residenti sono d’accordo sull’entità dell’opera (non sull’urgenza, che è unanime e condivisa).
I democratici ne hanno parlato tra di loro e sono giunti alla conclusione – con richiesta ufficiale al primo cittadino – di fare retromarcia e rivedere il progetto, restringendo la strada, rinunciando ai marciapiedi e pensando a un collegamento ciclabile. Venerdì scorso l’assessore alla Viabilità Giovanni Alba ne ha prlato al consiglio del quartiere Verbania Nord, dove c’è stata un’accesa discussione tra i consiglieri comunali Michael Immovilli (Forza Silvio) e Massimiliano Zappa (Pd). Il primo, criticando Alba che aveva negato ogni progetto di variante urbanistica per rendere edificabili i terreni di via delle Ginestre (ma ha promesso che la giunta valuterà le obiezioni), ha trovato opposizione nel secondo, che anche in controtendenza col suo assessore ha espresso l’idea che in futuro quell’area sarà urbanizzata.
Lo stesso assessore ai Lavori pubblici, Giovanni Brigatti, relatore del progetto da 390.000 euro, nei colloqui con il Pd ha lasciato spazi per una modifica, prima ipotizzando la rinuncia al marciapiede e poi dichiarandosi pronto a valutare le alternative. Questi tentennamenti del gruppo non sono piaciuti al sindaco, stupita perché arrivano a pratica ormai conclusa, con il bilancio approvato – senza che nessuno avesse da ridire sull’importo – e dopo aver già ottenuto pareri e autorizzazioni.
Nei prossimi giorni, e soprattutto al prossimo Consiglio comunale, si saprà quale linea avrà prevalso. Se il progetto non cambierà, si potrà far partire presto i lavori in via delle Ginestre, in caso contrario si dovrà ripartire quasi da capo.