VERBANIA – 20.03.2017 – “Inquilini abusivi
che svolgono lavori abusivi in un immobile pubblico inagibile”. A pochi giorni di distanza dal comunicato stampa in cui avevano parlato di “strani movimenti” nell’ex Artigiana di viale Azari a Pallanza, i consiglieri comunali Stefania Minore (Lega Nord) e Michael Immovilli (Forza Silvio) rincarano la dose, e vanno all’attacco della giunta Marchionini, che s’era giustificata diffondendo una determina del dirigente patrimonio risalente al 30 novembre 2016 in cui si “immetteva nel possesso” dello stabile le associazioni Verbania Gioca, Corso di Corsa, Insieme per Sant’Anna e Sunalegar affinché svolgessero “lavori di straordinaria manutenzione in economia” per il suo recupero e l’uso come “luogo d’incontro, riunioni con i volontari delle associazioni, deposito attrezzature e magazzini”.
“È un abuso di enormi dimensioni – hanno detto oggi nella conferenza stampa in cui hanno diffuso i documenti raccolti negli ultimi giorni negli uffici –: il sindaco usa i beni comunali come se fossero suoi in favore dei suoi amici”.
L’analisi delle carte rivela, in effetti, la mancanza di alcuni passaggi e di autorizzazioni. La vicenda ha come preambolo l’acquisto dell’ex Artigiana operato dal comune di Verbania (giunta Zacchera) nel 2011 quando, alla vigilia dello scioglimento della Soms di Pallanza, l’ente si offrì di cedere l’edificio al Comune al prezzo di 54.000 euro circa. Il Comune accettò con l’idea di adibirlo a sede dell’Ente musicale e della banda. Il palazzo venne comprato già inagibile, come attestò il 21 aprile 2011 il dirigente del Patrimonio a seguito di sopralluogo e relazione dell’Edilizia privata. I problemi già allora erano: gravi segni di cedimento al controsoffitto, finestre coperte da pannelli e prive di illuminazione, soffitti e pareti del vano scala con evidenti fessurazioni, infissi in cattivo stato che non tengono il calore e le intemperie, mancanza di cappa d’aspirazione, mancanza delle conformità degli impianti.
Da allora l’ex Artigiana rimane nel dimenticatoio, come altri edifici pubblici, finché il 17 agosto 2016 le associazioni la chiedono ufficialmente in uso. In realtà già una settimana prima, l’11 agosto, in una e-mail al sindaco un diverso geometra del Comune, di un altro ufficio (i Lavori pubblici), riferisce gli esiti del sopralluogo effettuato con il presidente di Verbania Gioca – “non si sono viste tracce di infiltrazioni d’acqua dal tetto”, “le pareti sono da scrostare e tinteggiare”, “i serramenti sono accettabili” – dando parere positivo. La giunta il 25 agosto valuta positivamente la richiesta e, senza una delibera ufficiale, dà mandato al dirigente (lo stesso che aveva firmato l’inagibilità) di avviare la procedura, che si apre con il già citato atto di impossessamento. Segue una lettera informale in cui si quantificano i lavori in economica per 5-6.000 euro, che iniziano a fine 2016 senza progetti, né comunicazioni allo sportello edilizia privata.
“Non c’è un contratto, un comodato, un progetto di recupero, una quantificazione dei costi – denunciano i consiglieri di minoranza – come prevedono il regolamento comunale e le leggi in materia. L’immobile era inagibile eppure ci hanno lavorato, in spregio anche alla minime norme di sicurezza. Non c’è nessun accanimento verso le associazioni o le persone, ma non si può tacere su procedure illegittime e irregolari. Ne abbiamo parlato con il segretario, che verbalmente ci ha anche dato ragione. Segnaleremo questa situazione a tutti gli organi competenti, naturalmente non al Comune che ne è complice”.