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VERBANIA – 27.01.2017 – Una maxirissa sulla spiaggia, 

con una quindicina di persone suddivise in due fazioni intente a menar pugni e calci. È questa la scena che l’11 luglio 2015 si presentò ai carabinieri del Radiomobile di Arona che sopraggiunsero a Punta Vevera, a Arona. Era una domenica pomeriggio di piena estate e, come sempre, l’arenile era pieno di persone, molte delle quali provenienti da fuori, tanti stranieri che dal Varesotto arrivano in treno a Arona e dalla stazione raggiungono a piedi il lido. Tra questi c’era un gruppo di ecuadoregni, un componente dei quali, uscendo dall’acqua urtò il telo di spugna di uno dei marocchini facendogli finire la sabbia nelle scarpe. Un piccolo incidente che, tra una parola e un’altra, si trasformò in una vera e propria rissa sotto gli occhi di decine e decine di persone. I militari, sollecitati da diverse chiamate al 112, giunseero in spiaggia con più equipaggi e con il rinforzo dei colleghi di Castelletto Ticino, riuscirono a riportare la calma non senza fatica.

Mentre la gran parte di chi aveva partecipato alla zuffa si dileguava, fermarono quattro persone, tre dell’Ecuador e una del Marocco. Tutti lamentavano dolori e contusioni e furono portati al pronto soccorso – uno in ambulanza – dove ammisero di aver preso parte alla rissa, come confermato dalle testimonianze raccolte dai carabinieri sul posto. I quattro sono Cristian Guillermo Vega Espinoza, José Elias Paquì Gualan,  Katiuska Lalangui Campoverde e Nasar Allah el Fedyly, oggi a processo a Verbania. Per loro la Procura ha chiesto una condanna a 6 mesi. il giudice Rosa Maria Fornelli ha aggiornato l’udienza, per repliche e sentenza, al 10 febbraio. 

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