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elezioni
VERBANIA – 01.05.2015 – Una marcia forzata verso le elezioni di quartiere. Mercoledì sera il Consiglio comunale ha approvato il regolamento per il rinnovo delle ex circoscrizioni e neanche 24 ore dopo sono già stati pubblicati avviso, locandina e moduli. Si possono trovare sul portale internet del Comune, nella sezione “comunicazioni”, nella parte bassa della home page.

I termini per la candidatura sono aperti e lo resteranno fino a mezzogiorno del 26 maggio, mentre le votazioni si svolgeranno a “rate”, in orario d’ufficio e in quattro seggi, dal 9 al 14 giugno.

Chi si può candidare? Tutti i cittadini che abbiano compiuto 16 anni al 9 giugno. Come? Compilando l’apposito modulo che va autenticato da un pubblico ufficiale (segretario comunale, consigliere e assessore comunale…). Non c’è un vincolo di residenza, se non entro i confini comunali: chi abita a Intra può candidarsi a Pallanza o viceversa. L’unico obbligo è scegliere un solo quartiere. Sono stati introdotti anche i rioni di Possaccio, Trobaso, Unchio, Renco, Fondotoce, Suna, Madonna di Campagna, Cavandone, Zoverallo, Biganzolo, Antoliva e Torchiedo come realtà specifiche interne al quartiere. Chi intende rappresentarli (deve esservi residente o avere un’attività in loco) deve dichiararlo in sede di candidatura.

Raccolti i nomi degli aspiranti consiglieri si comporranno cinque liste – tante quanti i quartieri: Intra, Pallanza-Sant’Anna, Nord, Ovest, Est – in cui l’ordine di lista sarà alfabetico con il sorteggio della lettera da cui cominciare.

Poi ci sarà (9-14 giugno) il voto nei quattro seggi, senza vincolo di residenza. Si potrà votare a Palazzo di Città a Pallanza dal martedì al venerdì, ore 9-12 e 15-18; in biblioteca dal martedì al sabato, ore 9-12 e 15-18; in via Fratelli Cervi a Intra dal martedì al venerdì, ore 9-12 e 15–18, sabato ore 9-12; in via Brigata Valgrande Martire a Intra dal martedì alla domenica ore 9–12 e 15–18.

A urne chiuse ci sarà lo spoglio. Verranno eletti – e resteranno in carica fino a giugno 2020 – i primi 13 di ogni quartiere, senza obbligo di quorum, cioè senza che ci debba essere un numero minimo di votanti (per le Comunali è il 50% più uno degli aventi diritto). Nel 2009 votò il 12%. Il rischio del 2015 è che questa percentuale scenda ulteriormente.

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