VERBANIA – 07.07.2016 – In tribunale
e in Consiglio comunale. Viaggia su due binari paralleli ma strettamente legati la vicenda dell’ex Pretorio di Intra. Questa sera a Palazzo Flaim si voterà “riesame e riforma del piano delle alienazioni 2015-2016-2017”. Ieri, intanto, al Tar Piemonte è iniziata la contesa giudiziaria con cui i vincitori dell’asta – e assegnatari provvisori – chiedono di concludere l’acquisto dei locali di piazza San Vittore. A Torino l’avvocato Gianluca Ubertini (per gli assegnatari) e l’avvocato Alessandra Simone (per il Comune) hanno discusso l’istanza di sospensiva, concordando di rinviarla, d’intesa col collegio dei giudici, all’11 ottobre. Il motivo del rinvio è dovuto, non solo alla costituzione “last minute” del Comune, che ha annunciato di resistere alla richiesta dei ricorrenti solo ieri, in udienza; ma soprattutto al fatto che lo stesso legale dell’ente ha preannunciato che questa sera il Consiglio comunale si sarebbe espresso sulla materia. L’espressione citata altro non è che lo stralcio dell’ex Pretorio dal piano delle alienazioni, assunto prendendo atto delle motivazioni con la quale la giunta, a gara conclusa, aveva fatto retromarcia. Rinviare a ottobre, è stato concordato con il Tar, è utile anche per consentire ai ricorrenti di aggiungere proprio la delibera di stasera a quelle impugnate.
I vincitori dell’asta nel loro ricorso puntano su due aspetti. Il primo è il regolamento comunale sulla gestione del patrimonio, secondo il quale entro 90 giorni dall’aggiudicazione provvisoria, se i documenti sono in regola, si deve procedere a quella definitiva. Il secondo è l’incompetenza della giunta a bloccare la vendita dal momento che la decisione su quali immobili sono da alienare è materia di competenza del Consiglio comunale che, non a caso, stasera è chiamato a esprimersi per quella che viene definita una presa d’atto, ma che può anche essere considerata una sorta di autorizzazione ex post. Ribadire il sopravvenuto interesse pubblico potrebbe essere infatti utile nella causa di fronte al Tar, che comunque va avanti e nella quale la tesi del Comune è quella di un sopravvenuto interesse pubblico che ha indotto a bloccare la vendita.