VERBANIA – 23.03.2016 – Un’altra sanzione per Veneto Banca.
Dopo i due pronunciamenti delle scorse settimane, il Giurì bancario ha sanzionato per la terza volta l’istituto di credito di Montebelluna, responsabile di aver venduto azioni a una cliente senza aver fornito le adeguate informazioni sull’investimento. La signora il 9 gennaio 2014 aveva acquistato in filiale 615 azioni per un valore complessivo di 25.061,25 euro. Un’operazione che riteneva un normale investimento, ma che s’è rivelata negativa perché il titolo è stato fortemente svalutato a più riprese e lei s’è trovata con in mano un pugno di mosche. A ottobre 2015, preoccupata, la signora s’è rivolta all’avvocato trevigiano Matteo Moschini, l’autore dei due ricorsi già vinti, e ha avviato la procedura di fronte all’Ombudsman – Giurì bancario, sostenendo la tesi secondo cui nessuno in banca le aveva spiegato che si trattava di titoli illiquidi, cioè non vendibili immediatamente poiché Veneto Banca non era quotata in Borsa e il rimborso doveva passare dalla banca stessa, all’epoca comunque senza la liquidità per procedere. Queste tesi, come nei precedenti pronunciamenti, sono state recepite dal Giurì che, valutato il caso (il deprezzamento a 7,30 euro per azione), ha stabilito che entro 30 giorni dall’8 marzo Montebelluna dovrà risarcirla di 10.000 euro. Considerando che la signora possiede ancora le 615 azioni e che all’attuale valore valgono 4.489,50 euro, ha comunque perso circa 10.000 euro