VERBANIA - 17-09-2024 -- Per il medico è incapace di intendere e per la giustizia non è colpevole. È stato assolto dall’accusa di resistenza e atti osceni in presenza di minorenni il 47enne marocchino arrestato a Omegna il 13 giugno del 2018. Quella sera di fine primavera l’uomo, già conosciuto dalle forze dell’ordine per atti vandalici e resistenza, si trovava su una panchina dei giardini pubblici di Omegna, sul lungolago. Aveva in mano una birra e, con i pantaloni calati, si stava masturbando. Se lo trovarono di fronte due donne che stavano passeggiando e che, pochi metri più avanti, preoccupate che in quel momento ci fossero ragazze che stavano sopraggiungendo a piedi e bambini intenti a giocare, alla vista di una pattuglia dei carabinieri, ne richiamarono l’attenzione, spiegando loro i fatti in corso non lontano da loro. Ci misero poco a giungere sul posto e a individuare l’uomo che, in stato di ebbrezza, aveva i pantaloni calati. Lo conoscevano ma, nonostante ciò, lo invitarono a seguirlo in auto sino alla stazione, dove avrebbero stilato il verbale. Inizialmente accettò di farsi accompagnare, ma poi diede in escandescenze. Agli insulti e alle minacce ai carabinieri, nella gazzella e in caserma, seguirono sputi e calci.
Completato l’arresto, convalidato poi dal tribunale, il processo ha subito un rallentamento, non solo per via del Covid, ma anche perché, nel frattempo e in seguito ad altri procedimenti penali nei quali sono state disposte perizie psichiatriche, all’imputato sono stati diagnosticati disturbi per i quali ha iniziato un percorso di riabilitazione in una Rems. Ora che è in libertà vigilata e che, sotto la tutela dei Servizi sociali, vive e lavora in Ossola, il procedimento è ripreso, arrivando all’assoluzione. Pur in stato di ebbrezza, che non è una giustificazione, gli esperti hanno riconosciuto che non era in sé e che agiva senza capire che cosa stesse facendo.