VERBANIA – 10.02.2016 – È capogruppo da pochi giorni,
non ha ancora debuttato in Consiglio comunale ma è già in prima linea. Marco Tartari, fresco portavoce dei democratici verbanesi a Palazzo Flaim, annuncia importanti novità nel settore dei rifiuti. E non solo l’introduzione di un referente di quartiere per il controllo di qualità nella raccolta porta a porta, ma soprattutto la rapida risoluzione dell’annoso problema del cantiere di ConSerVco in via Perassi. Da Aldo Reschigna a Michele Mazza, tre sindaci e un Commissario straordinario si sono vanamente succeduti senza riuscire a spostare il deposito dei mezzi della raccolta rifiuti che, nel quartiere Sassonia, èmotivo di protesta per i rumori ma soprattutto per gli odori molesti che sparge nelle vicinanze.
Ora è arrivato il momento giusto. “Abbiamo deliberato in Consiglio comunale la riorganizzazione degli spazi occupati (…) in via Perassi, per accorparli al deposito centrale lungo il fiume San Bernardino – scrive Tartari riferendosi alla sede di via Olanda e al piano di rigenerazione urbana votato da Palazzo Flaim –. Chiediamo ora che la società predisponga entro poche settimane il progetto di ampliamento del parcheggio, così da raccogliere i mezzi in un solo spazio e risolvere alcuni problemi da anni segnalati dagli abitanti del quartiere Sassonia".
L’impegno di Tartari, del Pd e dell’Amministrazione Marchionini è inoltre rivolto a “mantenere la riduzione delle tasse, già scese nel 2015 per le tariffe domestiche del 7% e del 12% quelle produttive, l'aumento dell'efficienza ed il miglioramento dei servizi.
Su questo tema però si può e si deve fare di più: ottimizzando la raccolta, riducendo i costi, migliorando l'organizzazione del servizio e passando dalla pulizia della città che deve trasformare ‘vocazione’ in ‘industria’ turistica”.
Il capogruppo Pd sottolinea inoltre come Verbania sia, in Piemonte, la città con la tassa rifiuti pro capite più bassa: 110 euro a abitante.“Questo dato – conclude – dimostra l'attenzione dell'Amministrazione verso cittadini, imprese ed esercenti della città che, solo pochi anni fa, dimostrarono pubblicamente le difficoltà a tenere aperte le attività con un manifesto mortuario, a seguito di una imposizione fiscale locale insopportabile”.