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v b

VERBANIA - 25-02-2020 -- Processo finito

prima ancora di cominciare. Stamane il gup del Tribunale di Verbania Beatrice Alesci ha accolto l’eccezione di incompetenza territoriale presentata dagli avvocati dei 41 imputati (dirigenti e funzionari ex Veneto Banca) per truffa aggravata in concorso accusati d’aver scientemente venduto azioni e obbligazioni spazzatura dell’istituto di credito a 43 clienti di Vco e Alto Novarese, rimettendo gli atti alla Procura della Repubblica di Treviso. È nella Marca, luogo in cui aveva sede l’istituto di credito, che si dovrà procedere. Si ripartirà dalla fase delle indagini, allungando i tempi -con la mannaia della prescrizione sempre più vicina- ma non escludendo nuovi orientamenti. La Procura di Treviso, infatti, in questi anni di indagine ha sempre archiviato le posizioni dei direttori di filiale e degli impiegati di sportello, concentrandosi sulle decisioni del management.

Il magistrato verbanese, che ha seguito la stessa linea adottata a Roma nel procedimento per ostacolo alla vigilanza e aggiotaggio; e a Potenza per quello di truffa aggravata (in questo senso, s’era anche espresso il procuratore generale presso la Cassazione), non ha ritenuto valide le tesi della Procura di Verbania, sostenute dal sostituto Sveva De Liguoro, che ha coordinato l’indagine condotta dalla sezione di pg della Guardia di finanza. L'ordinanza è stata letta oggi nel foyer del teatro "Maggiore", utilizzato per il processo in quanto il tribunale di Verbania non dispone di aule adeguate negli spazi. Le motivazioni saranno depositate entro 30 giorni.

 

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