VERBANIA – 20.09.2015 – Inizia con un flop
l’operazione “via Case Nuove”. La dismissione della palazzina di case popolari che l’amministrazione Marchionini ha scelto come strada per uscire dall’impasse del mancato finanziamento regionale ha avuto come primo risultato un nulla di fatto, o quasi. Dei 15 appartamenti, nuovi e mai abitati, a alta efficienza energetica, dotati di scantinato e posto auto, quattro erano stati messi sul mercato in regime di edilizia convenzionata, cioè a un prezzo “politico” di 1.890,59 euro al metro quadrato (tutti sui 50 mq, di valore compreso tra 105.000 e 116.000 euro), acquistabili solo da chi avesse un reddito medio-basso o li comprasse come “prima casa”.
Le domande scadevano il 31 luglio e entro quella data sono pervenute sei domande. Dopo un mese e mezzo di controlli burocratici e sollecitazioni alla presa visione, dei sei potenziali acquirenti ne è rimasto solo uno: tutti gli altri hanno rinunciato. L’offerta è andata a vuoto al 75%, togliendo “ossigeno” al bilancio comunale che di quelle entrate ne ha bisogno come il pane.
È ancora aperta la partita per altri 10 appartamenti, quelli più grandi, messi sul mercato senza vincoli e a un prezzo maggiore degli altri. Gli uffici comunali li hanno valutati tra 153.000 e 224.000 euro l’uno, cioè 2.300 euro al metro quadro, un valore superiore anche a quello che il Catasto ritiene oggi congruo per il quartiere (1.400-2.000 euro al mq). Tra 10 giorni scade il bando per partecipare all’asta e solo in ottobre si saprà quante manifestazioni d’interesse saranno arrivate.
È invece quasi scontato che il quindicesimo appartamento avrà un acquirente, perché è stato inserito come contropartita “in natura” per chi vincerà l’appalto per la realizzazione del parcheggio ex gasometro di via San Bernardino.
L’esito del bando per la convenzionata non è di buon auspicio e per il Comune, che corre il rischio di rimanere quasi a mani vuote. Dall’incasso di via Case Nuove, ma anche dalla vendita dell’ex Pretorio di Intra (verbalmente sospesa come promesso dal sindaco al Consiglio comunale) e dei garage di Cavandone dipende una rilevante fetta di opere pubbliche da qui al 2017. Nel solo 2015 le vendite dovevano finanziare il parcheggio di Villa Caramora (50.000 euro), il lungolago di Pallanza (350.000 euro), la prima parte della pista ciclopedonale Fondotoce-Suna (500.000 euro) e il nuovo campo in sintetico di Suna (200.000 euro). L’uso del verbo al tempo passato è dovuto al fatto che è già stato deciso che il lungolago si farà, ma non con quei soldi. La giunta, visto che le casse piangono, ha infatti deciso di dirottarvi il denaro stanziato per il nuovo molo del Cem. E poiché non si può rinunciare ai 500.000 della ciclabile perché il denaro del Comune integra l’oltre milione di euro di contributo europeo del Pti e senza quota parte si perde il finanziamento, appare scontato un rinvio, se non la cancellazione, degli interventi alle strutture sportive.
Senza contare che nel 2016 sono previsti altri 735.000 euro di opere pubbliche finanziate con le vendite (350.000 di marciapiedi, 185.000 per ristrutturare il primo piano di Palazzo di Città, 200.000 euro per l’adeguamento di Palazzo Viani-Dugnani, sede del Museo del Paesaggio), cui se ne sommano 400.000 del 2017, quelli necessari per il parcheggio di Zoverallo.