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VERBANIA – 05.09.2015 – “Fate bene e con i tempi giusti”.
È un invito alla moderazione, ma anche una raccomandazione e un auspicio quello che il vescovo Franco Giulio Brambilla ha rivolto oggi ai progettisti e ai restauratori che da questa settimana sono all’opera nella basilica di San Vittore.
Con la posa dei ponteggi che dal pavimento s’innalzano verso i 46 metri della cupola (oggi sono fermi a 23) ha preso il via la grande opera di restauro, probabilmente non l’unica nella storia di questo edificio che, nella sua forma attuale, venne ultimato nel 1889 con la posa della copertura della cupola. Proprio quest’ultima è stata oggetto, nei mesi scorsi, di uno spettacolare sopralluogo “acrobatico” che ne ha valutato lo stato di conservazione e che ha inaugurato i restauri.
Oggi in basilica l’avvio dei lavori è stato sancito dalla presenza del vescovo Brambilla e del vicepresidente della Fondazione Cariplo, Mariella Enoch. La Fondazione è il principale “sponsor” con 1,1 milioni attribuito all’interno delle cosiddette donazioni “emblematiche” del Vco. “Un progetto che ha messo d’accordo tutti – ha detto – in una provincia dove l’unanimità accade rare volte. Un progetto concreto, che parte subito. Spesso la Fondazione ha finanziato interventi mai finiti o nemmeno partiti. Questa volta saremo severi: chi entro due anni non avrà finito, non avrà il denaro”.
Apprezzamento per un’opera che valorizza tutta la comunità è stato espresso anche dal sindaco Silvia Marchionini, che attraverso la Cariplo ha ricevuto un contributo per Villa San Remigio.
Don Costantino Manea, nei panni del padrone di casa, ha ringraziato i progettisti, il vescovo e ha spiegato che per due anni i fedeli dovranno fare i conti con il cantiere e che, per completare tutto il restauro, serviranno altri contributi. Oltre ai fondi Cariplo, arriveranno anche circa 300.000 euro dell’8 per mille dalla Cei. Il totale è di 1,4 milioni, mentre il progetto complessivo originale, poi tagliato, è di 1,9.
Le cifre le hanno illustrati i tecnici della Villa Restauri di Bergamo, la società incaricata dell’opera. “Abbiamo cominciato dalla cupola anziché dall’abside e dal presbiterio perché ci sono stati distacchi di intonaco – ha spiegato il progettista –. Dopo la cupola, il presbiterio, poi il transetto e, a scendere, arriveremo fino all’ingresso della basilica. Sono al momento esclusi dal restauro l’ingresso e la parte vicino all’organo e le cappelle laterali”.
“Alcune parti sono molto ammalorate, specie nella cupola – ha aggiunto il restauratore –, ma siamo arrivati in tempo. La prima fase dei lavori, che stimiamo duri sei mesi ma che credo forse durerà più a lungo, è la più delicata. Posso dire, però, che la basilica sarà come non s’è mai vista”.
“La prima volta che venni qui da vescovo dissi scherzosamente ‘da quanto non fate le pulizia in casa?’ – ha esordito il vescovo Brambilla nell’intervento finale della giornata, accompagnata dalle note del Coro polifonico San Vittore –. Credo che San Vittore sia uno dei gioielli del lago da visitare e che rappresenti un valore aggiunto per il turismo. Ma questa è anche una chiesa, il cuore di una comunità e di fedeli che sono essi stessi una chiesa”.