VERBANIA – 23.03.2019 – La polizia l’hanno chiamata
i medici del Dea che, nella prima serata di ieri, hanno visitato un 21enne verbanese che s’è presentato al “Castelli” con lividi sul corpo e, soprattutto, con due ferite superficiali (la prognosi è di 10 giorni) da arma da taglio al lato sinistro del volto e alla gamba destra. Sono stato aggredito da due persone – ha raccontato agli agenti della squadra Volanti il giovane, che ha indicato nell’assalitore col coltello Maurizio Rossi, 58 anni, verbanese con precedenti di polizia legati agli stupefacenti. Poco dopo la pattuglia s'è recata al suo domicilio, l'ha prelevato e arrestato con l’accusa di lesioni aggravate sequestrando un coltello a serramanico.
Sarebbero proprio questioni di droga ad aver innescato la zuffa. La vittima ha raccontato che si trovava nella zona di piazza don Minzoni a Intra, non lontano da casa (e dall’abitazione dell’arrestato), quando ha visto Rossi –che conosce– venirgli incontro e infliggergli due fendenti di coltello dopo averlo picchiato con l’ausilio di un’altra persona non identificata. Davanti al giudice Elena Ceriotti, che ha tenuto stamane l’udienza di convalida, l’arrestato ha fornito una versione opposta, affermando cioè d’essere stato lui vittima e di essersi difeso. Il magistrato ha voluto verificare di persona se sul suo corpo, nei punti da lui stesso indicati, ci fossero oltre ad evidenti lividi, anche tagli. L’esame non ha avuto esito positivo. Il giudice ha poi convalidato l’arresto stabilendo la misura chiesta dal pm Anna Maria Rossi: gli arresti domiciliari. L’avvocato di Rossi, Alberto Pelfini, ha chiesto termini a difesa e l’udienza del processo per direttissima è stata fissata l’8 aprile.