VERBANIA – 09.03.2019 – Ospedali del Vco senza cucina.
È ormai un mese che i pasti –circa 800 al giorno– per pazienti e dipendenti del “Castelli” di Verbania, del “San Biagio” di Domodossola e dell’ex “Madonna del popolo” di Omegna non vengono più preparati sul territorio. La cucina centralizzata, l’ultima rimasta dopo la chiusura di quella domese, che si trova nel nosocomio pallanzese è infatti inservibile perché priva dei requisiti di sicurezza. Necessita di interventi di manutenzione straordinaria che, in un quadro di incertezza (anche contrattuale) il gestore attende a fare. Da circa 9 anni il servizio è in capo alla multinazionale Elior, affidato con diverse proroghe in attesa che, probabilmente entro l’anno, si chiuda una nuova gara d’appalto.
“La situazione era nota da tempo e noi stessi abbiamo segnalato alcuni incidenti, fortunatamente senza conseguenze per i lavoratori, avvenuti in cucina – dice Michele Piffero della FIlcams Cgil Novara-Vco, anche in rappresentanza di Cisl e Uil –. A febbraio ci è stata comunicata la chiusura. Siamo riusciti, con il temporaneo trasferimento di 7-8 persone sulle 28 in organico, a non avere ricadute occupazionali, ma ora va trovata una soluzione stabile”.
Quella operativa è, al momento, l’impiego della cucina che Elior ha a Pianezza, nel Torinese. Lì i pasti vengono preparati il giorno prima, spediti nel Vco e, in loco, riscaldati e serviti. “Chiediamo la garanzia della tutela dei posti di lavoro e la permanenza del servizio – ribadiscono i sindacati –. C’è l’impegno ad adeguare la cucina di Verbania e a riaprirla, ma in futuro dovrà restare in funzione, sia per garantire il lavoro ai dipendenti, sia per il servizio agli utenti”.