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VERBANIA – 07.03.2019 – Nove anni, sette mesi

e dieci giorni per aver procurato con un pugno la morte del prozio. Con una sentenza più severa di quanto avesse chiesto l’accusa, oggi il Tribunale di Verbania ha condannato per omicidio preterintenzionale Omar Piccoli. Il 24enne di Nonio, un ragazzo turbolento con precedenti di polizia e penali, nel tardo pomeriggio del 10 maggio 2018 sferrò un destro al collo di Marino Gallarotti, 76 anni, un parente che s’era intromesso, nella piazza del paese, nella lite tra il giovane e l’ex fidanzata. L’anziano cadde a terra, batté il capo e rimase in coma sino al 28 settembre, quando in clinica sopraggiunse il decesso. La Procura di Verbania, che ne aveva chiesto l’arresto –poi annullato per un vizio di forma ma sostituito proprio ieri da una nuova misura cautelare– l’ha rinviato a giudizio per omicidio preterintenzionale. E, nel processo con rito abbreviato tenutosi davanti al gup Elena Ceriotti, ha prima negato la richiesta di patteggiamento allargato (con una pena attorno ai cinque anni) avanzata dall’avvocato difensore Gabriele Pipicelli per poi, con il pm Gianluca Periani, chiedere la condanna a 8 anni. Una pena che, evidentemente, il giudice ha ritenuto non congrua ai fatti, dal momento che ha stabilito per lui 9 anni, 7 mesi e 10 giorni.

“Ritengo si tratti di un trattamento sanzionatorio particolarmente severo e sarà quindi la Corte d’appello di Torino a valutare le argomentazioni – commenta Pipicelli –, che a mio avviso avrebbero dovuto portare ad una pena sensibilmente più mite”.

 

 

 

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