VERBANIA – 24.02.2019 – Il via libera è arrivato
nella notte di giovedì sotto forma di ordinanza contigibile e urgente che vale come una proroga. È stato il presidente della Provincia Arturo Lincio, con un atto che ha validità temporanea (sei mesi) e che può essere prorogato al massimo per quattro volte, a “salvare” il deposito di rifiuti di Prato Michelaccio. Nell’area dell’ex inceneritore i medesimi funzionari della Provincia hanno concluso la conferenza dei servizi per l’autorizzazione ambientale con un diniego. In un sito a rischio esondazione, secondo le norme di legge vigenti imposte dalla Regione e dall’Aipo (L’autorità del fiume Po e del suo bacino) non possono sussistere attività di lavorazione di rifiuti, ma solo di stoccaggio. Ciò significa che i quattro capannoni nei quali sinora i rifiuti raccolti nel Verbano-Cusio e nella bassa Ossola venivano depositati per essere compattati e prelavorati prima dell’avvio in discarica o nei centri di recupero, l’attività –che secondo le risultanze della Conferenza dei servizi, doveva cessare– cambierà. Come, l’ha messo nero su bianco il presidente Lincio con le prescrizioni all’ordinanza rivolta a ConSerVco in cui si autorizza in via eccezionale e allo scopo di non interrompere un servizio pubblico: 1. a Prato Michelaccio non devono andare rifiuti pericolosi (elettrodomestici, oli esausti e batterie) che saranno dirottati nel deposito domese in regione Nosere; 2. entro 30 giorni ConSerVco dovrà presentare un piano di emergenza in caso di event alluvionale; 3. Entro 90 giorni la stessa società presenterà un piano di flussi dei rifiuti che non contempli lo stoccaggio/lavorazione a Prato Michelaccio ma solo il trasbordo.
A illustrare questa soluzione sono stati, venerdì, il presidente Lincio, il consigliere delegato Giandomenico Albertella, dirigente e funzionario provinciale del settore, l’amministratore unico di ConSer Alberto Gagliardi e il direttore Alberto Colombo. Se la parte politica sollecita la Regione alla modifica di una legge (che è del 2008) ritenuta troppo restrittiva, quella tecnica anticipa che queste novità avrà costi aggiuntivi. Muovere i rifiuti su e giù per il Vco comporterà l’acquisto di mezzi e l’assunzione di personale. Quanto inciderà nei costi, verrà analizzato entro i 90 giorni della prescrizione all’ordinanza, e dovrà poi avere il via libera dei sindaci, perché così il costo della raccolta, e di conseguenza le bollette pagate dai cittadini, saliranno.