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VERBANIA – 07.02.2019 – La sua latitanza è finita stamane

alla stazione Centrale di Milano, dopo un controllo di routine della Polfer che ne ha rivelato identità e precedenti penali. Oleg Vakun, trentenne di nazionalità ucraina, sfuggiva alla giustizia e a una condanna del di 10 anni comminatagli dal Tribunale di Verbania per una doppia rapina con stupro messa a segno tra Domodossola e Verbania il 13 settembre del 2013. Insieme a un altro straniero, il moldavo Cornel Cislaru (anch’egli latitante), e a un complice locale, l’ucraino entrò a viso coperto nell’appartamento in cui una sudamericana accoglieva i clienti. Atterrata con un pugno e minacciata col coltello, fu rapinata di 300 euro, di un orologio e del cellulare. Nella rubrica di quest’ultimo trovarono il numero di una connazionale e collega che esercitava a Intra. La contattarono, la raggiunsero e ripeterono quell’irruzione aggiungendo alla sottrazione di gioielli, cellulari, pc e due televisori, la violenza sessuale. Per quel blitz in stile “Arancia Meccanica” i due sono stati processati in contumacia e condannati ciascuno a 10 anni. Finora erano sfuggiti al carcere ma ora, dopo che la Polfer l’ha fermato, per Vakun si sono già aperte le porte di San Vittore.

 

 

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