VERBANIA – 01.02.2018 – Ho perso la corriera
perché era bloccata da un incidente e sono dovuto tornare a casa con la bicicletta recuperata a casa di mia mamma. Un ritardo di un’ora e un quarto sull’orario consentito per lasciare l’appartamento di Trobaso in cui vive è costato a un 54enne verbanese la denuncia e il processo per evasione. L’uomo, che in passato ha avuto problemi con la giustizia legati alla droga, nel dicembre del 2017 stava scontando un periodo di pena agli arresti domiciliari. Periodicamente riceveva la “visita” dei carabinieri chiamati a controllare che rispettasse quanto disposto dal giudice, che però gli aveva concesso la libertà di uscire per alcune ore. In particolare, il venerdì, poteva assentarsi per fare la spesa dalle 14 alle 16. Il 22 dicembre del 2017 era un venerdì. Alle 16,20 gli bussò alla porta un brigadiere del Nucleo radiomobile dei carabinieri, che non lo trovò a casa, lo attese a lungo e lo vide rientrare solo alle 17,15, facendo scattare la denuncia e il processo per evasione.
Il 54enne, che oggi ha risolto i suoi problemi e sta cercando di ricostruirsi una vita, al giudice ha raccontato di essere in buona fede, di aver confuso gli orari e di non aver pensato di chiamare i carabinieri per avvisare. Il ritardo – ha spiegato – è dovuto al fatto che egli, trovandosi a Intra, dopo aver mancato la corriera per Trobaso perché imbottigliata nel traffico a causa di un incidente, era andato a casa dei genitori per recuperare una mountain bike in sella alla quale è riuscito a tornare all’abitazione con un ritardo, appunto di un’ora e un quarto.
Il pm Anna Maria Rossi ne ha chiesto una condanna a otto mesi. Il giudice Raffaella Zappatini l’ha assolto per la particolare tenuità del fatto, come chiesto dal suo avvocato Gabriele Pipicelli.