VERBANIA – 21.01.2019 – La sua attività lavorativa
e la sua vita ormai sono in Africa, dove è manager di una multinazionale e dove trascorre la gran parte dell’anno. Risiede in Nigeria ma è iscritto all’Aire in un comune del Biellese e gli capita di tornare per alcuni periodi in Italia. Lo fece anche nel giugno del 2017 quando, al volante di un’auto presa a noleggio, incappò in un controllo da parte della polizia locale di Gravellona Toce. I vigili gli chiesero patente e libretto e quando ebbero in mano la licenza di guida emessa su carta plastificata (come quella adottata in Italia) dalle autorità nigeriane, ebbero il dubbio che fosse falsa. Gliela sequestrarono e la spedirono a Torino per farla valutare da un esperto della polizia locale che gli confermò questa ipotesi. Il manager fu così raggiunto da un verbale salato da 5.000 euro per la violazione dell’articolo 116 del codice della strada (la multa è stata impugnata davanti al giudice di pace, che deve ancora esprimersi) e denunciato alla Procura per l’uso di atto falso. Oggi è stato giudicato al Tribunale di Verbania e assolto con formula piena. Pur recependo le risultanze della municipale di Gravellona Toce e la valutazione dell’esperto da essa contattato, il giudice Raffaella Zappatini –aderendo alla richiesta di assoluzione del pm Anna Maria Rossi– ha ritenuto più probante la documentazione dell’Interpol, che attestava la validità della patente nigeriana e l'ha assolto dissequestrando il documento di guida.