VERBANIA – 21.01.2019 – Una multa pagata
ma che risulterebbe saldata in ritardo, date che non collimano, un’ingiunzione e, dopo quattro anni, il fermo amministrativo. È una storia di ordinaria burocrazia come se ne sentono tante quella andata in scena tra Torino e Verbania. Ma, rispetto alle altre, ha una peculiarità: a finire nel mirino dei solerti agenti della riscossione è stato il comune di Verbania e l’auto finita sotto fermo amministrativo è addirittura quella della polizia municipale. Il 20 dicembre scorso a Palazzo di Città è giunta la notifica che una vettura di servizio dei vigili era stata “bloccata” perché il proprietario (l’ente pubblico) non aveva pagato un verbale per violazione della zona a traffico limitato dell’8 luglio 2014 pari a 226,78 euro. Quella di fine anno era la seconda comunicazione del 2018. In marzo era arrivato un sollecito di pagamento al quale il funzionario competente aveva risposto allegando la ricevuta del 2014. Andando a rivedere la pratica, anche avendo accesso al fascicolo della polizia locale di Torino, s’è appurato che il 16 aprile del 2014 la Fiat Stilo della città di Verbania impegnata con un funzionario in una missione istituzionale a Torino, era finita nel mirino delle telecamere che rilevano gli accessi vietati alla ztl del centro. Ne era conseguito un verbale da 78,51 euro notificato l’8 luglio e pagato in misura ridotta dallo stesso funzionario il 12 luglio, entro i 5 giorni canonici di legge. La vicenda pareva chiusa ma, quattro anni dopo, è arrivato il sollecito cui è stato risposto inviando l’avvenuta ricevuta. Ciò non è bastato perché, ritenendo che la notifica sia precedente all’8 luglio (data del protocollo verbanese ma anche delle Poste), la società di riscossione che opera per conto del comune di Torino è andata avanti con la procedura di fermo amministrativo. Anche se si tratta di un ente pubblico e di soldi pubblici, Verbania non ha avuto alcun trattamento di favore: il Comune ha pagato i 226,78 euro dovuti per rimuovere il fermo e intanto si prepara a fare ricorso.