1

consoli v

ROMA – 17.01.2019 – Il congelamento dei beni

all’ex ad di Veneto Banca è confermato. Viene da Roma e dalla Corte di Cassazione il responso definitivo sulla confisca per equivalente dei beni di Vincenzo Consoli, bloccati dal Tribunale di Treviso nell’ambito dell’inchiesta sul crac di Veneto Banca. Gli Ermellini hanno respinto anche l’ultima istanza del manager volta a impedire che tutte le sue proprietà, sino alla cifra di 45,425 milioni di euro, fossero bloccate in attesa dell’esito del processo per ostacolo alla vigilanza e aggiotaggio di cui è imputato. La somma, non casuale, è l’entità delle operazioni finanziarie ritenute fittizie e finalizzate a non intaccare il patrimonio di vigilanza. In sostanza, vendendo obbligazioni con l’impegno a riacquistarle, Consoli e i vertici della banca avrebbero nascosto il buco nei conti, sfuggendo all’obbligo di ricapitalizzare, che ha rinviato la dichiarazione di insolvenza e aggravato la crisi dell’istituto.

 

 

 

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Se prosegui nella navigazione di questo sito acconsenti l'utilizzo dei cookie.