VERBANIA – 15.01.2019 – Assolto perché

il fatto non sussiste. Non ci fu falsa testimonianza nella causa civile tra due imprese edili nata attorno a un muretto di una villa in ristrutturazione a Gignese. A tirare le fila di quel cantiere che coinvolgeva più aziende era stato chiamato come tecnico Massimo Arisi. Su sua indicazione, per le opere di demolizione esterne era stata ingaggiata la Edilservice di Verbania. Che, prima ancora di finire, era stata sostituita per disaccordi. E che, ritenendo di non essere stata pagata per tutte le lavorazioni portate a termine, promosse una causa civile contro l’altra impresa al Tribunale di Verbania. La contesa verteva su un muretto che reggeva il terreno soprastante la casa. Muretto che Edilservice sosteneva aver demolito, ma che la controparte affermava di aver eliminato in un secondo momento, dopo averne realizzato uno nuovo. Sul piano civile Edilservice aveva avuto ragione, ottenendo un pronunciamento favorevole e un risarcimento, diventando definitivo perché la sentenza è passata in giudicato. Ascoltato come teste, in quella sede Arisi negò che l’opera fosse stata eseguita da Edilservice, motivo per cui è stato denunciato dalla controparte per falsa testimonianza e poi rinviato a giudizio. Il procedimento penale che s’è chiuso ieri ha visto sfilare operai e tecnici e acquisire anche sentenza e dichiarazioni rese nelle causa civile. Il pm Maria Portalupi aveva chiesto una condanna a due anni; la parte civile Edilservice, costituita con l’avvocato Andrea Cattaneo, un risarcimento provvisionale di 1.000. Arisi, difeso dall’avvocato Andrea Alpicrovi di Savona, è stato assolto dal giudice Raffaella Zappatini perché il fatto non sussiste con la formula dubitativa.