LOCARNO - 08.01.2019 - Condannato il barista spacciatore.
Trenta mesi, parzialmente sospesi, è la condanna inflitta ieri, al termine del rito abbreviato, dai giudici della Corte delle assise criminali di Locarno, riunite a Lugano, nei confronti di un quarantenne italiano, di professione barista, accusato di infrazione aggravata e contravvenzione alla legge federale sugli stupefacenti. L’uomo, arrestato nell’aprile dello scorso anno, ha contribuito ad alimentare il traffico di cocaina tra la Penisola e il Ticino. I fatti al centro del procedimento risalgono al 2016 e 2017. Secondo quanto ricostruito dall’inchiesta, l’imputato ha acquistato poco meno di otto etti di polvere bianca, di cui almeno la metà ceduti sul suolo elvetico.
Condannato a una pena detentiva di 30 mesi, di cui 21 sospesi condizionalmente per un periodo di prova di 2 anni, il barista -che ha ammesso le sue responsabilità- è stato inoltre condannato al pagamento di una multa di 200 franchi. Confermata anche l’espulsione dalla Svizzera per la durata di 5 anni.