GHIFFA - 06.01.2019 - Lo chiamano cimento d'inverno
e i coraggiosi li appellano in genere "pinguini", "orsi bianchi" o al massimo "anatre selvatiche". Ma se non fosse stato per i 7.3 gradi di temperatura dell'acqua, lo si poteva scambiare per il primo tuffo della bella stagione. E così, sotto un sole risplendente, e una colonnina di mercurio salita oltre i 15°, Ghiffa ha celebrato alle 12.30 il 16mo tuffo dell'Epifania. L'evento organizzato dalla Pro loco per salutare l'anno nuovo in un ideale abbraccio al lago, ha visto la partecipazione di 15 "ardimentosi", tra storiche presenze e qualche nuovo innesto. Come il più giovane della compagnia, il dodicenne Erik Venieri, di Arizzano, che per la prima volta ha affrontato le acque fredde del Maggiore fuori stagione. Nella pattuglia dei giovanissimi, anche un veterano al suo quinto cimento: Gabriele Carulli, 13 anni, da Ghiffa; come da Ghiffa arriva l'altra giovanissima coraggiosa, Elisa De Monti, 13 anni, al suo secondo cimento. Con lei a difendere la bandiera rosa, Sonia Segnacasi da Ghiffa, anche lei alla seconda partecipazione.
Con l'entusiasmo di sempre, per un tuffo che "fa bene e porta bene", lo zoccolo duro delle presenze di sempre come il decano Roberto Troubetzkoy, classe 1946, che di cimenti ne ha saltati solo uno, nel 2017 per una brutta influenza. E i fratelli Recla, Andrea, 41 anni (per lui l'en plain) e Alessandro, 37 giunto a quota 15. Anche quest'anno, Ingolf Sennholz, 68 anni, cittadino tedesco residente a Cannero Riviera ha partecipato a entrambi i cimenti dell'Epifania del lago Maggiore. Alle 11 era a tuffarsi a Brissago, quindi di corsa è arrivato a Ghiffa. Per lui il 10° tuffo invernale. Atro tuffatore di lunga data il verbanese Alberto Cagliani (classe '77, al 15° cimento) e Giacomo Fortina, 24 anni, che non ricorda più a quante edizioni del cimento ha preso parte.
Era invece alla sua prima prova a Ghiffa Carlo Gavazzi, 68 anni, giunto appositamente da Biella.
E poi un ritorno, quello di Roberto Giuria, in arrivo da Savona. Presidente del club dei Nuotatori del tempo avverso, Giuria, che è medico, è approdato sulle rive del Maggiore per il suo terzo cimento stagionale, in una giornata in cui in Liguria gli appuntamenti coi bagni fuori stagione sono diversi. "Ma mi piace Ghiffa, mi piace il senso di comunità che si respira qui, per questo ci sono tornato e ci tornerò". Per Giura "il cimento non è una pratica da originali, ma è qualcosa che dà un tale senso di benessere che non se ne può fare a meno". Tutto merito della termogenesi, che è caratteristica del corpo umano di sviluppare calore. Peculiarità dimenticata in quest'epoca, abituati come siamo a escursioni termiche mai superiori ai 10 gradi, considerando i 19 gradi cui ci stabilizziamo sia in inverno (con l'accensione del riscaldamento) sia in estate (coi condizionatori) ed è così che non ricordiamo più le temperature estreme nelle quali hanno vissuto i nostri antenati.
A completare la pattuglia dei "cimentisti": Ivano Bertolini, di Omegna (classe 1947); Walter Brizio, 56 anni di Verbania (al 5° cimento); Michele De Monti, 45 anni, da Locarno (al 3° cimento).
E' datato al 2004 il primo cimento invernale di Ghiffa, vi presero parte solo 5 persone, l'anno di maggior successo è stato invece il 2013, con 34 partecipanti, mentre l'anno scorso, a cosa delle avverse condizioni meteo, i partecipanti sono stati 8.
Antonella Durazzo