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VERBANIA – 19.12.2018 – I guardiapesca lo tenevano d’occhio

da lontano, con il binocolo. Nel breve volgere di pochi minuti lo videro portare fuori dall’acqua del torrente San Bernardino, a Santino, tre pesci uno in fila all’altro, senza annotarne la cattura sull’apposita scheda come prescrivono le norme. Ed è per questo motivo, per controllarne le autorizzazioni e –se del caso– per sanzionarlo, che decisero di avvicinarlo, raggiungendolo a riva. Prima uno e poi l’altro ebbero a che fare con lui che, di fronte alla richiesta di mostrare i documenti, reagì in maniera brusca, con insulti e minacce accompagnati dal pugno mostrato sotto il mento dei guardiapesca. Il primo, in difficoltà, non reagì ma contattò il secondo e le forze dell’ordine. Sul posto arrivò a dar manforte la polizia e il pescatore si calmò. Quando la situazione fu normalizzata ricevette un verbale da 320 euro per i quattro pesci catturati (l’ultimo mentre la guardia lo avvicinava) di frodo, cioè senza licenza governativa, senza autorizzazione per la riserva speciale del San Bernardino e con un attrezzo non consentito. Ma anche una denuncia. Minaccia a pubblico ufficiale (perché questo è una guardia ittica in servizio) è il reato per il quale l’uomo, un 49enne residente a Verbania, è ora a processo al Tribunale di Verbania. Il fatto, accaduto il 25 luglio del 2016, è stato ricostruito oggi in aula tramite le testimonianze dei due guardiapesca. Il procedimento è stato aggiornato dal giudice Rosa Maria Fornelli al 10 maggio prossimo.

 

 

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