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VERBANIA - 15.12.2018 - Dopo un anno di lavori - ritardi esclusi -

e sei anni di chiusura, Villa San Remigio è stata restituita (almeno in parte) alla città. Stamattina il taglio del nastro, nel pomeriggio porte aperte al pubblico, chiamato tra l'altro a vistare il piano nobile e i seminterrati. Spazi che, ha ricordato il sindaco Silvia Marchionini, saranno disponibili anche alle iniziative private. Matrimoni su tutto, anche se la vocazione della villa, ha voluto rimarcare il primo cittadino, è la cultura, è quel legame "naturale" con Villa Taranto e il Museo del Paesaggio che parla chiaramente di promozione turistica. Un nome di richiamo c'è, è il network dei Grandi Giardini d'Italia, che include già Villa Taranto e che potrà accogliere anche il giardino romantico sognato a fine '800 da Sophie Browne e Silvio Casanova Della Valle. Giardino devastato dal tornado del 2012 mentre già era bisognoso di restyling. Il presidente della Regione, Sergio Chiamparino ha assicurato che i fondi per il restauro ci sono, e sono "blindati" all'interno di quel patto col Governo sulla destinazione dei finanziamenti europei. 6,5 milioni per il parco (600mila per le sole balaustre, il cui stato di degrado rende pericoloso l'accesso in alcuni degli angoli più suggestivi del parco). Il progetto di recupero è in elaborazione, l'affidamento - parola del vicepresidente regionale Aldo Reschigna - è stato dato dalla Regione (che è proprietaria del complesso) al termine dei lavori si potrà pensare ad un passaggio al Comune, magari con un comodato d'uso cinquantennale, come già accaduto per la Villa.
Ha "benedetto" l'intento di promozione culturale e turistico che ha portato al restauro della Villa, la vicepresidente uscente della Fondazione Cariplo, Mirella Enoch. La Fondazione vi ha contributo nell'ambito dei Fondi emblematici 2015 per 1,3 milioni; 520mila euro è la quota parte del comune di Verbania. In passato, a causa di forti ritardi, finanziamenti della stessa Fondazione erano stati ritirati ed il prgetto di restauro non andò avanti. Oggi il piano nobile della villa, pur rimanendo sostanzialmente uguale a se stesso, appare più luminoso, con le pareti tinteggiate di fresco, i decori e gli stucchi ripuliti, gli arredi tirati a lucido, così come i pavimenti. A margine dell'inaugurazione, Marchionini ha anticipato che il Comune parteciperà ai Fondi emblematici maggiori (scadenza il 28 febbraio) per il recupero di Palazzo Cioja, sul lungolago di Suna, ma questo è un altro capitolo.

 

 

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