VERBANIA – 14.12.2018 – Due ambulatori
e una sala d’attesa al piano terra degli uffici Asl di Sant’Anna sono da oggi la “casa” di 16 medici di famiglia di Verbania e di altri 8 che vi collaboreranno. La “Casa della salute”, struttura pensata a un modello di sanità che vada oltre l’ospedale e che punti sul territorio, come accade da anni a Cannobio e come accade da qualche mese a Omegna e Crevoladossola. Quella verbanese, inaugurata oggi dal direttore generale dell’Asl Vco Angelo Penna, dal vicepresidente della Regione Aldo Reschigna e dal sindaco di Verbania Silvia Marchionini, è l’ultima –in ordine di tempo- “casa” aperta in provincia. Ma conta di essere il cuore nevralgico della futura medicina territoriale che, a Verbania, sarà orfana dell’ospedale “Castelli”, smantellato una volta che sarà completato l’ospedale unico provinciale di Ornavasso collina. A coordinarla ci sarà il dottor Massimo Macrì Del Giudice, che s’alternerà con i colleghi Elena Asiani, Carlo Bava, Antonello Bolamperti, Paolo Cova, Concetto Drago, Gabriele Galli, Enrico Losio, Marino Minesi, Domenico Modaffari, Costantino Muscaritolo, Maria Pangallo, Daniele Passerini, Salvatore Piacquaddio, Luisa Ponchio e Manuela Poppi. Restano nei loro studi, ma partecipano al progetto, Maurizia Avolio, Nadia Ciresa, Roberto Contini, Giovanni Gambuzza, Roberto Inzaghi, Giorgio Mallé, Aniello Mugnano, Fabrizio Reali.
Al paziente che raggiungerà la struttura di viale Sant’Anna –aperta tutti i pomeriggi feriali in orario ancora da definire– verranno offerti una serie di servizi che vanno dalle visite alle medicazioni, dalle prenotazioni alle cure croniche. Senza contare che è presente in sede lo sportello dei Servizi sociali oltre ad alcuni ambulatori (Centro informazione salute immigrati, assistenza infermieristia domiciliare, medicina legale, consultorio familiare, commissione medica locale, vaccinazioni).
Il futuro delle Case della salute e della sanità territoriale, dopo l’inaugurazione accompagnata dalla benedizione di don Egidio Borella, è stato discusso al teatro “Maggiore” al convegno cui ha presenziato anche l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, giunto in ritardo rispetto alla cerimonia del taglio del nastro.