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amstaff

VERBANIA – 06.12.2018 – Si chiamava Amur

ed era, insieme ai suoi due proprietari, il terzo componente di una famiglia che, a un certo punto, s’è divisa. Finito l’amore e cessata la convivenza i due si sono lasciati. E quando è stato il momento di separare le strade il cane Amstaff (acronimo di American Staffordshire Terrier, un parente del pitbull) acquistato a 900 euro dal cugino di lei, rimase alla ragazza. Che, qualche mese dopo – era il 2015 – lo riportò indietro al convivente, il quale legalmente ne era l’intestatario. E che, avendo traslocato e non potendo accudirlo, decise di ridarlo gratuitamente a colui che l’aveva venduto. Quest'ultimo, poco dopo, s’è trovato denunciato dalla cugina per appropriazione indebita. La controversia è stata risolta in Tribunale, davanti al giudice Annalisa Palomba, dove il venditore di Amur, andato a processo, è stato assolto dall'appropriazione indebita proprio per il racconto del proprietario, che ha confermato di averlo ceduto spontaneamente e che è rimasto anche stupito del fatto che i due parenti avessero litigato al punto da andare a sporgere denuncia.

 

 

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