VERBANIA - 04.12.2018 - Su uno dei due pozzi
del villaggio di Nagullanka, nella regione dell'Ambaradesh (India orientale), troneggia un cartello: "Grazie Vigili del Fuoco di Verbania". Una scritta che inorgoglisce un po' tutti al comando verbanese, dove tutti sono un po' parte in causa di un piccolo-grande progetto che migliora la vita dei più poveri, dei disperati, dei dimenticati: i malati di lebbra. L'artefice di quest'atto di generosità è però un vigile in particolare, un neo-pensionato che, per dirla con le parole del comandante provinciale Felice Iracà, non ha dimenticato di essere un "pompiere": il capo squadra esperto Ezio Tasin, in quiescenza dal primo aprile. Sapendo che è consuetudine tra i vigili del fuoco autotassarsi per offrire un ricordo al collega che va in pensione, Tasin ha chiesto loro di devolvere 5euro al suo desiderio di realizzare un pozzo per l'acqua potabile nel villaggio dei lebbrosi; un altro pozzo invece l'ha realizzato da solo, attingendo al suo Tfr, così come con fondi propri ha acquistato due carrozzelle "perché la lebbra prima di uccidere mangia vivi", racconta. "Non volevo dai miei colleghi il solito orologio, per me vale molto di più questo - spiega indicando la foto col pozzo dei pompieri (foto in basso) -. E con un'associazione che fa capo alla chiesa Evangelica di Verbania, la Christian Life Relief International sono riuscito nell'intento. Laggiù ai margini della città, vivono queste persone escluse da tutto, poverissime e senza alcun accesso all'acqua bevibile. La fonte più vicina era a oltre cinque chilometri, toccava ai loro figli, che fortunatamente sono sani, andare a reperirla. Una condizione inaccettabile, persone a cui nessuno pensa, del resto nessuno pensa che la lebbra esiste ancora". Il pompiere in pensione non ama esporsi, al contrario più volte ha rimarcato il gesto dei suoi colleghi, ringraziandoli pubblicamente con una lettera affissa al comando. Per lui, che per una vita intera s'è occupato degli altri, deve essere normale. E poi è una questione di prendere seriamente la propria fede "perchè l'obiettivo è sempre Gesù", dice.
Antonella Durazzo
(Nella foto di testa, Tasin mentre riceve il "Diploma di lodevole servizio" al Comando dei Vvf di Verbania)