VERBANIA – 20.11.2018 – Risarcimento e patteggiamento.

Dieci mesi è la pena che il 77enne imprenditore di Cambiasca Donato Bigotti ha concordato con il sostituto procuratore Nicola Mezzina per la morte, su un cantiere edile di Gravellona Toce il 9 gennaio scorso, del 54enne operaio di Caprezzo Antonio Pasquarelli. Ieri il gup Elena Ceriotti ha ratificato il patteggiamento per il reato di omicidio colposo in violazione delle norme d sicurezza sui luoghi di lavoro dopo che sono stati definiti tutti i risarcimenti alle parti civili. I fratelli e la mamma dell’operaio erano già usciti di scena nell’ultima udienza preliminare. Ieri è stata definita anche la posizione della moglie e del figlio del manovale, permettendo ai difensori del costruttore, avvocati Giovanni Aquino e Guido Musella, di portare a termine il patteggiamento.

Il titolare dell’impresa di Cambiasca era l’unico degli indagati per i quali era stato chiesto il rinvio a giudizio: per gli altri soci della ditta e per il geometra responsabile della sicurezza del cantiere il gip Beatrice Alesci ha disposto nei giorni scorsi l’archiviazione, rigettando l’opposizione presentata dai fratelli e dalla mamma dell’operaio.

Il giorno della disgrazia Bigotti era in cantiere e seguiva insieme agli operai la demolizione di parte di una parete esterna al primo piano della villetta in centro per la quale aveva ricevuto incarico dal committente. I lavori iniziarono dal basso. I martelli pneumatici attaccarono la parte inferiore del muro, provocando il crollo di quella superiore. I detriti investirono Pasquarelli, il più vicino alla parete, provocandogli gravi traumi al capo e al torace che ne determinarono il decesso.