VERBANIA – 20.10.2018 – I poliziotti lo stavano accompagnando
a casa per una perquisizione domiciliare alla ricerca di droga quando lui, sceso dalla Pantera, ha reagito con forza. Scalciava, si dimenava e, soprattutto, sbracciava. Ed è da una sbracciata che è partita la gomitata con cui ha colpito un agente, provocandogli un trauma al gomito guaribile in 10 giorni. Resistenza e lesioni aggravate sono i reati per i quali poco dopo le 13 di ieri è stato arrestato Christian Mio. Ventuno anni, verbanese originario della Campania, volto già conosciuto alle forze dell’ordine, si trovava all’esterno del bar Il Cafferino di corso Mameli in compagnia di un uomo e di una ragazza. Una Volante della polizia di passaggio li ha notati e ha deciso di effettuare un controllo. Mentre i poliziotti s’avvicinavano al dehors, Mio ha lasciato il locale e s’è diretto nella vicina piazza Castello, dove è stato poi fermato. Nel frattempo, al tavolo, i colleghi avevano rinvenuto addosso alla diciannovenne che era con lui poco più di 57 grammi di hashish che celava in una bustina rossa di plastica nella scollatura della maglietta. Addosso aveva altri 0,79 grammi di stupefacente, oltre a 110 euro di banconote di piccolo taglio. L’altro avventore del gruppo, un 29enne straniero e privo di documenti, conservava nel portafogli una lametta da barba di sei centimetri per due.
Avendo trovato la droga, gli agenti hanno deciso di eseguire due perquisizioni domiciliari – che hanno poi dato esito negativo – a carico della diciannovenne e di Mio. Quest’ultimo ha reagito poco prima che gli agenti lo portassero a casa, finendo in manette. Accompagnato oggi davanti al giudice Rosa Maria Fornelli per la convalida dell’arresto. Difeso dall’avvocato Alessandro Corletto in sostituzione del collega Gabriele Pipicelli, ha raccontato di aver utilizzato la forza per evitare che la madre, che si trovava in casa, si spaventasse nel vederlo sopraggiungere con quattro poliziotti. Nonostante questa obiezione il giudice ha convalidato l’arresto e, respingendo la proposta di misure cautelari (obbligo di firma) avanzata dal pm Anna Maria Rossi, l’ha rimesso in libertà in attesa del processo per direttissima, che si terrà il 9 novembre.
La giovane e il 29enne sono stati denunciati, la prima per detenzione ai fini di spaccio, il secondo per il possesso di arma atta a offendere (la lametta) e per la mancata esibizione del permesso di soggiorno.