
VERBANIA – 24.09.2018 – Aveva caldo ed era finito… al fresco.
Già in quell’afoso pomeriggio del 26 giugno 2017 in cui i carabinieri lo pizzicarono a piedi lungo la circonvallazione di Domo anziché a casa, dove doveva trovarsi perché agli arresti domiciliari, l’ossolano Federico Prini s’era giustificato con il caldo. L’avevano arrestato per evasione ma lui aveva spiegato che, patendo la canicola, era andato da un amico che riparava elettrodomestici per acquistare un ventilatore che gli desse un po’ di sollievo. Questa versione, ribadita oggi in aula nel processo e corroborata dalla produzione, da parte del suo avvocato difensore Alessandro Corletto, del bollettino Arpa che certificava l’ondata di calore, ha convinto il giudice Raffaella Zappatini che l’ha assolto nonostante una richiesta di condanna a otto mesi avanzata dal pm Anna Maria Rossi.


