VERBANIA – 12.09.2018 – In valigia aveva 43 sacchetti
di plastica contenenti 36 chili di targhette metalliche, false etichette di griffe famose: Chanel, Prada, Ralph Lauren, Louis Vuitton. È iniziata con un normale controllo della Polfer alla stazione internazionale di Domodossola la disavventura giudiziaria di un cittadino senegalese che, il 17 ottobre 2016, si trovava sull’Euronight 220 Venezia-Parigi. Proveniva da Mantova, dove risiedeva in regola con il permesso di soggiorno ma in stato di disoccupazione; aveva in tasca il biglietto per la capitale francese. A Domo fu avvicinato da due agenti della Polfer che gli chiesero d’esibire i documenti prima dell’espatrio in Svizzera. Il permesso di soggiorno era a posto, ma i poliziotti volevano vedere anche il passaporto. “L’ho in valigia”, disse l’africano che, nel tentare di muovere il bagaglio, fece uno sforzo sospetto, rivelandone l’estrema pesantezza. “Che cosa contiene?”, gli chiese la Polfer, che alla risposta “ferro”, lo invitò a mostrare il contenuto. All’interno c’erano, appunto, migliaia di etichette di metallo da applicare a vestiti e accessori. Sequestrate e catalogate in ufficio, dove nel frattempo il senegalese era stato accompagnato, risultarono pari a 36 chili. Sulla loro provenienza e sull’utilizzo il passeggero fu vago e per questo, dopo aver avuto conferma dai tecnici ai quali erano state spedite le etichette per una verifica, la polizia l’ha denunciato. Nel processo che s’è aperto oggi al tribunale di Verbania è stato ascoltato uno dei due poliziotti che effettuò l’intervento. il giudice ha aggiornato l’udienza al 9 novembre per la discussione e la sentenza.


