VERBANIA - 04.09.2018 - Da un giudice all'altro con un processo da rifare. Oggi il giudice di pace di Verbania, Carlo Crapanzano ha accolto l'eccezione dell'avvocato Giuseppe Russo, dichiarandosi incompetente a valutare il procedimento penale per lesioni a carico di Jan Keizer, l'olandese che il 19 agosto 2011, ai comandi del suo yacht Brandaris da 18 metri, si scontrò - appena fuori dal porto di Belgirate - con il tender in vetro resina di un uomo di Castelletto Ticino. Nell'incidente nautico ad avere la peggio furono gli occupanti dell'imbarcazione più piccola, delle dimensioni di quattro metri. Marina Spiridonova, 43 anni, ucraina residente a Sesto Calende, cadde in acqua e fu ferita mortalmente da un'elica. Riportarono lesioni anche gli altri due che, con lei, finirono nel lago: Matteo Morosini, pilota e proprietario del piccolo scafo, si ruppe un braccio e una gamba; Davide Sponga, il terzo passeggero, riportò un trauma cranico.
In un primo momento ad essere indagato come responsabile dell'incidente fu Morosini, ma le accuse caddero. Da allora la Procura di Verbania persegue Keizer. Il giudice Luigi Montefusco l'ha condannato nel giugno del 2017 a due anni per l'omicidio colposo di Spiridonova, l'avvocato Russo ha presentato appello per conto di Keizer e si attende che Torino fissi la data dell'udienza.
Il procedimento penale per le lesioni colpose ai danni di Sponga e Morosini (costituito parte civile con l'avvocato Daniela Fisichella di Novara) è stato trattato sino ad oggi dal giudice di pace. Russo ha eccepito che, trattandosi di sinistro nautico e non stradale, non si può applicare la norma riferita a quest'ultima fattispecie. Nonostante il parere contrario del pm, il giudice Crapanzano ha accolto l'eccezione, dichiarandosi non competente e rimandando il fascicolo alla Procura, chiamata a riformulare il capo d'imputazione e a ripartire con un nuovo processo dalla fase di chiusura indagini e dinnanzi a un giudice monocratico.